Expo
11:40 pm, 4 Giugno 15 calendario

Expo: almeno 600 i licenziati “di polizia”

Di: Redazione Metronews
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LAVORO Sono 600 i lavoratori licenziati – sui 60 mila controllati – perché è stato loro rifiutato l’accesso al sito Expo per motivi di lavoro a causa di “segnalazioni di polizia”. Un numero uscito ieri dall’incontro tra sindacati, Prefetto ed Expo spa. Persone dalla fedina penale pulita, ma che figurano nella banca dati della Questura, magari per aver occupato la scuola anni fa. Diciamo “magari”, perché i licenziati non hanno mai avuto la possibilità di sapere i motivi del mancato nullaosta. Una procedura che pone dubbi di costituzionalità, tanto che nella riunione di ieri il prefetto Tronca avrebbe dato la sua disponibilità a concordare una procedura che permetta ai “bocciati” di  chiedere spiegazioni e la revisione della posizione. Anche perché, per la Prefettura, le informazioni della banca dati della Questura possono essere “inesatte” o “non aggiornate”. Per la Cgil, che aveva sollevato il caso, il Prefetto avrebbe però opposto un rifiuto a spiegare “quali fossero i reati o  le segnalazioni per le quali i lavoratori venivano filtrati”.  Di sicuro si tratta di un pasticcio, dove la Questura afferma di aver solo dato solo indicazioni; Expo di essere un mero stampatore del permesso. In mezzo ci sono i 600 licenziati. Per tutti vale la definizione uscita dal tavolo: “Il processo di scambio dei dati è avvenuto con modalità “spontanee” e inconsapevoli”. Oggi  Prefetto e Sala si incontreranno “per trovare una sintesi”. ANDREA SPARACIARI
 
IL COSTITUZIONALISTA: “LESI DIRITTO ALLA DIFESA E STATUTO DEI LAVORATORI”
Marco Bassini, costituzionalista dell’università di Verona, la vicenda dei licenziati per “storie di polizia” non pone questioni di tutela della privacy? È possibile che venga loro negato il diritto di conoscere la loro “segnalazione”?
Essendo un atto amministrativo, hanno il diritto di fare un accesso agli atti e di venirne a conoscenza. A maggior ragione, se quell’atto ha causato un licenziamento, visto che il lavoratore deve potersi opporre.
Si limita il diritto di difesa?
Sì. Il segreto è ammesso in alcuni casi: se sono sottoposto a un’indagine, le autorità possono non dirmelo; ma non mi sembra questo il caso.
Vede altri problemi legali…
Certo, lo Statuto dei lavoratori prevede che nessuno possa essere discriminato per le idee politiche. Qui sembra che molti siano  stati “bocciati” per ragioni politiche. Ammettendo che il Sito sia un obiettivo sensibile,  un conto è negare l’accesso a chi  si è detto sostenitore dell’Isis, un altro è negarlo a chi, come la ragazza che avevate intervistato, ha solo lavorato per un’Ong. AN.SPA.
 
 
 
 

4 Giugno 2015
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