Grecia
9:11 pm, 4 Giugno 15 calendario

Dure richieste ad Atene ma la Grecia ha più tempo per negoziare

Di: Redazione Metronews
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GRECIA Il convulso negoziato tra la Grecia e i suoi creditori procede in salita ma Atene incassa almeno più tempo per le trattative, grazie alla decisione del Fondo Monetario Internazionale di acconsentire al pagamento in un’unica soluzione entro il 30 giugno degli 1,6 miliardi di euro dovuti questo mese. La Grecia non dovrà quindi pagare in queste ore la rata del prestito da 300 milioni per la quale aveva annunciato di non avere i soldi. 
Piuttosto dovrebbe svolgersi un nuovo tavolo negoziale a Bruxelles dopo quello che mercoledì ha visto il premier Tsipras confrontarsi con il presidente della Commissione Europea Juncker, e il numero uno dell’Eurogruppo Dijsselbloem. I due leader comunitari hanno sottoposto a Tsipras una proposta negoziale concordata con il Fondo Monetario Internazionale che, se accettata da Atene, permetterebbe di sbloccare diversi miliardi (anche dal fondo salva-Stati) consentendo alla Grecia, con le casse ormai vuote, di sostenere le pesanti scadenze finanziare di luglio e agosto. «Credo che nei prossimi giorni saremo più vicini all’accordo: le posizioni si avvicineranno ma dobbiamo concludere le discussioni da un punto di vista realista», commenta Tsipras. Ma lui e soprattutto il suo partito hanno già manifestato contrarietà ad alcune delle proposte dei creditori.
Le richieste alla Grecia
Tagli alle pensioni, aumento dell’Iva e riforma del mercato del lavoro: sarebbero queste alcune delle richieste di Unione europea e Fmi ad Atene. 
Per la stampa, la proposta  la proposta richiede un taglio della spesa per pensioni pari all’1% del Pil abolendo un’agevolazione per i pensionati più poveri; far saltare i sussidi per i carburanti e l’aumento dei contributi alla spesa sanitaria; aumento dell’Iva all’11% sui farmaci e al 22% su energia e altri beni; privatizzazioni dei porti del Pireo e di Salonicco, dell’Ote (telecomunicazioni), della Hellenic Petroleum, dell’Admie (rete elettrica) e dell’Hellenikon (aeroporto); nessun ripristino della contrattazione collettiva e  nessun innalzamento del salario minimo.
METRO

4 Giugno 2015
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