Scienza
8:19 pm, 3 Giugno 15 calendario

Un passo avanti verso la nuova fisica

Di: Redazione Metronews
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GINEVRA Dal Cern di Ginevra primo passo verso la “nuova fisica”, quella che si spera possa consentire nel prossimo futuro di svelare il mistero della materia oscura. Sono iniziati da ieri (con qualche problema di software) nel Large Hadron Collider gli esperimenti con collisioni tra protoni accelerati ad un’energia record: 13 mila miliardi di elettronvolt, quasi il doppio di quella che nel 2012 ha permesso di imbrigliare il bosone di Higgs. Si tratta di un’energia mai raggiunta prima in laboratorio, alla quale lavoreranno a regime per i prossimi tre anni sia l’acceleratore che i rivelatori.
Anello sotterraneo
Nell’anello controllato da potenti magneti superconduttori, che si trova a 100 metri di profondità al confine tra Francia e Svizzera, pacchetti di protoni vengono lanciati in direzioni contrapposte quasi alla velocità della luce e finiscono per collidere in corrispondenza dei rilevatori degli esperimenti (Atlas, Cms, Alice e Lhcb). L’anello di 27 chilometri dell’Lhc è la macchina più potente mai costruita dall’uomo ed è stata riattivata lo scorso aprile dopo 27 mesi di stop che sono serviti per la manutenzione e il potenziamento. Ora, grazie alla super energia, i rivelatori potrebbero riuscire ad aprire una nuova finestra sull’universo subnucleare.
Domande senza risposte
L’obiettivo è trovare risposte a due domande fondamentali lasciate aperte dal Modello standard (l’attuale teoria fisica che cerca di spiegare la natura dell’universo), ovvero: la natura della materia oscura, ossia la materia invisibile e sconosciuta che occupa un quarto dell’universo, e la mancata simmetria fra materia e antimateria. Nonostante si annientino reciprocamente e siano state prodotte in uguale misura dopo il Big Bang, non si sa spiegare perché una piccola quantità di materia abbia avuto la meglio sull’antimateria.
“L’Italia è tra i protagonisti”
«Un passo storico per la fisica e la tecnologia. Un passo reso possibile anche dall’importante contributo dell’Italia». Lo sottolinea Fabiola Gianotti, direttore designato del Cern. Negli esperimenti dell’anello sotterraneo sono impegnati 1.500 italiani tra ricercatori, tecnici e ingegneri (la metà coordinati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Gianotti ricorda anche l’impegno industriale: l’Ansaldo ha costruito oltre un terzo dei magneti superconduttori dell’acceleratore. «È davvero con grande soddisfazione che assistiamo all’inizio di una nuova avventura per Lhc – commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Infn – in questa nuova conquista scientifica e tecnologica l’Italia ricopre un ruolo di primo piano».
I segreti della materia
I fisici indagano i segreti profondi della materia frazionandola negli scontri fra protoni. La caccia all’infinitamente piccolo è allo stesso tempo un viaggio nel passato, un salto indietro di più di 13 miliardi di anni sino all’origine dell’universo. La nuova fisica, aprendo nuovi orizzonti oltre il Modello Standard, potrebbe scoprire impensabili dimensioni spaziotemporali o inedite particelle supersimmetriche.
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3 Giugno 2015
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