Ttip
1:30 am, 3 Giugno 15 calendario

Ttip, l’accordo su Igp non accontenta il fronte del No

Di: Redazione Metronews
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Bruxelles. Con il sì della Commissione commercio internazionale del Parlamento Ue avvenuto lunedì, il Ttip compie un balzo in avanti. Il via libera ha registrato il no dei parlamentari di sinistra, Verdi e grillini. La votazione ha riguardato una relazione che impegna la Ue a inserire tutele per i prodotti Igp nel trattato commerciale che istituirà un mercato di libero scambio tra Europa e Usa. Un nodo pregiudiziale, su cui si è discusso per mesi. La relazione verrà portata all’assemblea plenaria del Parlamento Ue del 10 giugno. Nei tre giorni precedenti ci saranno manifestazioni e proteste per cercare di orientare il voto verso il no. I detrattori accusano che nella relazione non c’è traccia del no agli Isds richiesto da altre Commissioni: gli Isds sono le corti arbitrali private alle quali gli investitori stranieri possono appellarsi se gli Stati non modificheranno le loro leggi in base a quanto stabilito nel Ttip. Se questi giudici statuiscono che c’è stata infrazione, possono scattare indennizzi multimilionari.
I tempi del trattato
Secondo i detrattori, le specificità agricole rischieranno di essere spazzate via dai grandi numeri e i piccoli prezzi dell’economia di scala americana e a fronte di questo rischio a poco o a nulla vale la richiesta di tutela dei prodotti Igp, passata nella relazione. Nel frattempo i negoziati stanno procedendo su altri capitoli altrettanto ostici: pesticidi, Ogm, energia e beni comuni. Il sì definitivo al Ttip è previsto per fine 2015 o inizio del 2016, ma i tempi non sono certi in quanto dipende da trattative che, come per gli Igp possono allungarsi per mesi. Per fare un po’ di numeri: gli Usa sono il primo Paese di destinazione extra Ue per l’export di salumi italiani, con 7.365 tonnellate di prodotto per 86,8 milioni di euro.
Il Ttip potrebbe favorire le aziende italiane e, indirettamente, il sistema degli allevamenti suinicoli nazionali costituito da 26 mila unità produttive che gestiscono 8,6 milioni di capi. Ma aprendo le porte del libero scambio esporteremo agroalimentare e saremo un immenso bacino commerciale per i prodotti “made in Usa”.
Si teme per l’arrivo di carni con ormoni, prodotti e semi Ogm, nonostante il governo abbia rassicurato che «gli Ogm non sono oggetto del trattato». Proprio il mese scorso la Ue ha dato l’ok all’arrivo di 19 prodotti biotech nel continente. Slowfood lanciò l’allarme: «L’offensiva contro l’agricoltura di qualità – dice Cinzia Scaffidi, vicepresidente di Slowfood – è radicale. Con queste decisioni sugli Ogm e il Ttip al cittadino non resta che scegliere il nostro cibo e pretendere etichette che raccontino con chiarezza le origini di ogni ingrediente».
Cos’è il Ttip
Il Ttip coinvolge 800 milioni di cittadini, tra gli Usa e i 28 Paesi Ue: la più grande area di libero scambio del mondo. L’obiettivo è di abbattere le barriere doganali e aprire il mercato armonizzando le norme dalle merci agli appalti pubblici, all’energia, dalla concorrenza alla proprietà intellettuale, dalle medicine ai pesticidi. I contenuti precisi dell’accordo sono poco noti e i movimenti No Ttip temono che sia solo pro-lobbies.
STEFANIA DIVERTITO

3 Giugno 2015
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