Tennis
10:35 pm, 27 Maggio 15 calendario

Metro incontra Panatta Un re a Parigi, ma non a Roma

Di: Redazione Metronews
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TENNIS Non c’è mai stato bisogno di pregarlo per scendere a rete e attaccare. Così è diventato leggenda. E oggi come ieri, a trentanove anni dal suo trionfo a Parigi, incontriamo Adriano Panatta al Roland Garros, dove torna a fare la voce tecnica per Eurosport. Anche se non imbraccia più la racchetta, non cambia stile: con eleganza innata, dal fondo o di volée, dalla cabina di commento o davanti ai taccuini dei cronisti, non risparmia nessuno. Tanto per cominciare, l’anno prossimo saranno quarant’anni della sua vittoria al Foro Italico e sarebbe lecito aspettarsi la fine, o almeno l’interruzione, di un “embargo” più o meno manifesto da parte della federazione di Binaghi per omaggiare uno dei più grandi tennisti che l’Italia abbia mai avuto. «Se mi aspetto che mi invitino agli Internazionali? Spero proprio di no, non sento il bisogno di tornare». E anche a chi gli fa notare come nei grandi tornei, Parigi e Wimbledon solo per citare quelli europei, gli ex campioni vengano trattati con i guanti bianchi, Panatta risponde: «È un fatto di cultura e di educazione, io non ci metto piede lì (al Foro Italico, ndr). Anche se dovessero invitarmi, li ringrazio ma non vado, non amo essere fisicamente vicino a una persona che c’è lì». Invece, al Roland Garros, Adriano Panatta è una leggenda vivente, un nome inciso nella storia, tra Borg e Vilas, a ricordare quel magico 1976 che culminò con la Coppa Davis di Santiago. Oggi firma il commento tecnico in coppia con Gianni Ocleppo per Eurosport: «Con lui mi trovo benissimo – spiega Panatta – Gianni mi segue come fossi il suo capitano, ci completiamo insieme». Tutte da gustare anche le sue pillole postate sul sito del canale satellitare, in una di queste ha consigliato a Fognini di giocare come Agassi. Da non perdere anche le incursioni in Game Set & Mats. Per lui il favorito resta Djokovic, «se non vince ora non vince più, sembra imbattibile», anche se «Federer è il tennis, lui gioca esattamente come andrebbe fatto». 
FLAVIO DI STEFANO

27 Maggio 2015
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