Sulle pensioni diritti negati dal governo
Che la montagna avrebbe potuto partorire il topolino lo immaginavamo. Che il topolino si sarebbe mangiato la montagna questo no, non ce lo saremmo nemmeno sognato. Ma si sa, ormai la fantasia ha superato (e di molto) la realtà e pare che sia normale, mentre una volta sarebbe stato un sacrilegio, che una sentenza della Corte Costituzionale, che è l’istituzione pensata dai padri costituenti per verificare le congruità democratiche delle nostre leggi e, quindi, come organo di garanzia generale, non venga rispettata o aggirata, denigrata, beffeggiata.
Oggi siamo riusciti a farlo, questo governo lo ha attuato nel silenzio generale degli altri organi dello stato, a incominciare dal Presidente della Repubblica al quale chiediamo, rispettosamente: Signor Presidente, le sembra normale che nonostante la Corte di cui sopra abbia sentenziato che il blocco degli adeguamenti pensionistici è anticostituzionale e abbia imposto il risarcimento per chi lo ha subito, il governo, con arroganza e protervia, abbia deciso di restituirne soltanto una piccola parte e soltanto ad alcuni?
Non le sembra questo, un atto contrario alle nostre leggi e ai fondamenti della Costituzione della quale lei è il garante? Non le sembra che in questo modo si ledano i diritti e non si rispetti il principio dell’uguaglianza tra cittadini oltre che incrinare il rapporto di fiducia tra istituzioni e popolo?. Attendo fiducioso insieme a tutti i pensionati di questo paese, una sua gradita risposta.
UMBERTO SILVESTRI
manager dello sport
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