Licenziati a Expo senza un perché

MILANO Trovi lavoro a Expo. E lo perdi subito. Sulla base di una “segnalazione” che le autorità di pubblica sicurezza fanno sul tuo conto, e di cui tu non sai nulla. E’ successo a decine di lavoratori, «ma probabilmente sono centinaia», dice Antonio Lareno, Cgil: «Si tratta di manodopera assunta e formata cui, fra  il 29 e il 30 aprile, il datore di lavoro  ha comunicato la impossibilità di proseguire nel rapporto di lavoro». Il motivo? Il “diniego delle autorità competenti di pubblica sicurezza”. Lo racconta a Metro anche una giovane donna che chiede l’anonimato: «Avrei dovuto lavorare al Padiglione della società civile come “addetta al programma culturale”. Il giorno prima di cominciare mi è stato detto, dal datore di lavoro costernato, che il pass era bloccato dalla questura. Io sono incensurata! Ho lavorato a Roma per una coop che si occupava di richiedenti asilo, ma non può essere una “macchia”…». La Cgil chiede un “tavolo” in prefettura (la quale fa sapere di essere sempre disponibile alla mediazione). Anche Tajani, assessora al lavoro, parlando a a RadioPop, chiede chiarezza «a questura e prefettura». Ed Expo spiega: «Noi riceviamo indicazioni dalla pubblica sicurezza. E le giriamo alle aziende. Ma non sono vincolanti». Ora si attende una risposta dalla questura.
SERGIO RIZZA