economia
8:25 pm, 25 Maggio 15 calendario

La paura della Grecia affonda le Borse

Di: Redazione Metronews
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MILANO I timori sulla prospettiva sempre più concreta di un’uscita della Grecia dall’euro spingono in forte ribasso le Borse europee. Con Londra e Francoforte chiuse per il lunedì di Pentecoste, l’Ftse Mib di Milano e il Cac 40 di Parigi chiudono rispettivamente in calo del 2,09% e dello 0,5%. Fa peggio Madrid, con l’indice Ibex giù del 2,1%. In calo del 3,11% la Borsa di Atene. In leggero calo l’euro; mentre lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi sale a 136 punti (dai 125 di venerdì). «La ragione per la quale le trattative tra la Grecia e i suoi creditori rimangono impantanate non è la riluttanza del governo Tsipras a varare le riforme chieste – scrive il ministro ellenico delle Finanze, Yanis Varoufakis – ma la richiesta di un ulteriore inasprimento dell’austerità, che impedirebbe una ripresa economica. Il nostro governo non può accettare e non accetterà una cura che si è dimostrata peggiore del male».
Pagheremo come meglio potremo
Intanto il portavoce del governo greco, Gabriel Sakellaridis, ha spiegato che Atene «non pensa di rimborsare il prestito del Fondo monetario internazionale a giugno in un’unica tranche. Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo. Sulla base dei nostri problemi di liquidità – ha precisato – abbiamo una necessità imperativa di raggiungere il prima possibile un compromesso complessivo in grado di indirizzare il peso del debito». Domenica il ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis, era stato più secco: «Le quattro rate per l’Fmi valgono 1,6 miliardi, questo denaro non lo abbiamo».
 
Possibile soluzione in extremis
«Siamo alla resa dei conti. Atene deve rimborsare una valanga di debiti, se non si trova una soluzione politica ci dovrà pensare Draghi a governare un’uscita pilotata dall’euro». Ne è convinto Paolo Manasse, professore di Macroeconomia e Politica Economica all’Università di Bologna.
Che cosa dobbiamo aspettarci nel futuro prossimo?
Atene non ha i soldi per restituire una valanga di miliardi da fine maggio ad agosto. Draghi con la Bce potrebbe dare un po’ di fiato permettendo alle banche greche di acquistare i titoli in scadenza. Ma in cambio ci vogliono garanzie sulle riforme.
Sulle quali Atene frena…
Il problema è politico: l’ala dura di Tsipras è disposta a cedere qualcosa? O la Germania accetterà di chiudere un occhio? Altrimenti resta l’uscita della Grecia dall’euro, con rischi anche per noi. In caso la dovrà pilotare Mario Draghi inondando di liquidità il sistema. Ma io scommetto ancora in una soluzione politica con la ristrutturazione di parte del debito greco.
METRO

25 Maggio 2015
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