Cannes, l’America secondo Minervini

CINEMA. L’altra faccia dell’America. Vecchi soldati fatti a pezzi dai ricordi, giovani tossicodipendenti che non hanno vie di fuga se non nell’amore, adolescenti disperatamente chiusi in sé, mamme allo sbando, ex agenti speciali che vogliono solo guerreggiare contro tutto, donne giovanissime abbandonate, l’umanità è questa. Si agita in un frammento di America dimenticato e si sente dimenticata dallo Stato nell’ultimo film italiano in concorso al Certain Regard che è The Other Side. Lousiana di Roberto Minervini. Italiano, specializzatosi negli States, è andato a cercare il dolore e la puzza tra le pieghe sociali per un film che, precisa, “è politico, un film in cui violenza e disperazione sono protagoniste perchè sono dominanti in questa parte d’America piagata dall’illegalità e dall’anarchia. Ho voluto raccontare la povertà e dipendenza dalle droghe, ma anche il sentimento di rivalsa e di rabbia che tiene unita questa comunità di bianchi, dispersa nel profondo nord della Louisiana”.
E oggi era anche il giorno di Jacques Audiard, regista dell’indimenticabile Il Profeta, che torna con una storia di migrazione con Deephan, racconto di un uomo in fuga dalla guerra dello Sri Lanka, un uomo che simula una famiglia insieme ad una donna e un bambino di cui nulla sa.
In concorso nella stessa giornata anche The Assassin, sette anni per l’esercizio di Hou Hsiao-Hsien nel più popolare genere cinematografico cinese, il wuxiapian, notevole tripudio di action e effetti speciali.
SILVIA DI PAOLA
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