Cesariano
10:29 pm, 17 Maggio 15 calendario

L’assessore Rozza sapeva della cancellazione

Di: Redazione Metronews
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Una tempesta che non si placa. È quella nata tra l’associazione Retake e il writer Pao dopo che sabato un gruppo di volontari aveva cancellato, tra le proteste dei residenti, il suo murales in via Cesariano. “Un intervento previsto  dall’assessore Rozza” dice Andrea Amato, presidente di Retake. Sabato sera, invece, l’assessore  Maran aveva telefonato all’artista per scusarsi e invitarlo a ridipingere il muro. Domenica, nuova puntata, quando Retake risponde a un post di Fb di Pao (che si diceva pronto a ridisegnare) offrendo il proprio aiuto economico. Ma con un incipit poco carino: “Nonostante la tua limitata capacità di apprendere realmente quello che stiamo facendo in città…”. Risposta di Pao: “Ringrazio per la gentile proposta, ma preferisco altri finanziamenti”. ANDREA SPARACIARI
PAO: “COMMOSSO DA MILANO”
Pao, in Veneto si dice: la toppa è stata peggiore del buco…
Se è stato un tentativo di avvicinamento, è stato  abbastanza goffo e antipatico. Spero che sia stata una frase uscita male! Comunque, mi ha commosso il fatto che la città mi abbia difeso. È bello sentire che ti vogliono bene.
Frase a parte, cosa l’ha urtata della faccenda?
Apprezzo la buona volontà di tanti volontari che si mettono all’opera, ma mi spaventa l’integralismo di pochi che ritengono la loro visione di città  l’unica possibile. La città ha bisogno di luoghi di colore, come era Cesariano, non di un’unica tinta unita.
Retake ha offerto il suo aiuto per ridipingere…
Sarebbe una strumentalizzazione, preferisco trovare altre fonti di finanziamento. 
Rifarà l’opera in Cesariano?
Certo, come potrei dire di no, inoltre c’è l’ok di Maran. Faremo una grande festa e dipingeremo con i bambini.  an. spa.
 
RETAKE: “INCOMPRENSIBILE MARAN”
Andrea Amato perché cancellare l’opera di Pao?
Non siamo contro i writers, né siamo dei censori. Anzi, da tempo chiediamo loro di collaborare, ma loro che non ci stanno… Pao ha giocato sporco postando una foto vecchia: quel murales era deteriorato e sopra c’erano tag e disegni osceni. Sabato abbiamo fatto altri 3 interventi, anche alla Triennale, le sembriamo dei barbari..? Siamo solo volontari che di tasca propria cercano di rendere pià bella la città.
Ma non era più facile chiedere subito scusa?
Perché? L’intervento era previsto e aveva l’ok di Comune e CdZ 1, anzi, una delibera di mesi fa prevede di rifare una nuova opera su quel muretto. Non di Pao, perché si fa pagare, visto che è una star, ma di qualche altro street artist. Non capisco né le scuse di Maran, né il silenzio della Rozza che sapeva tutto. Ribadisco: se Pao vuole rifare il “pezzo”, gratis, siamo dispostissimi a pagare noi i materiali. an.spa.
 

17 Maggio 2015
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