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8:22 pm, 14 Maggio 15 calendario

Nel decreto pensioni non ci saranno cifre

Di: Redazione Metronews
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ROMA Sulle pensioni «nessuno pensa di chiedere nuovi sacrifici», ma «per una vera equità è indispensabile una gradualità che tenga anche conto dell’allineamento tra assegno e contributi versati». Così il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti (Sc), sul dl pensioni che dovrebbe approdare lunedì in Cdm per risolvere il problema rimborsi aperto dalla sentenza della Consulta che ha bocciato la norma del 2011 sul blocco della perequazione degli assegni oltre tre volte il minimo.
Serve più tempo
«Servono alcune settimane – spiega l’esponente di Scelta civica – per avere il tempo di prevedere una progressività fino ad una soglia di cinquemila euro lordi e insieme una gradualità che tenga conto dell’allineamento tra assegno e contributi». Da qui la considerazione che, aggiunge Zanetti, «il compromesso ideale, non per motivi elettorali ma per una reale equità, sia varare al Cdm di lunedì delle norme-quadro sui criteri generali della gradualità senza cifre, con l’impegno ai vincoli Ue, rinviando di qualche settimana la soluzione definitiva con soglie e coperture». E mentre infuria il dibattito tra i costituzionalisti («c’è libertà di opinione e di pensiero», è stata la chiosa del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella), le opposizioni chiedono «l’immediata e totale restituzione del maltolto, senza dilazioni per scavallare il delicato appuntamento elettorale». Secondo le simulazioni dell’Ufficio parlamentare del bilancio, lo sblocco delle pensioni porterebbe nelle tasche della prima fascia interessata, oltre 3 volte il trattamento minimo, circa 3.000 euro di arretrati e 1.230 in più l’anno nel 2015.
La Uil scende in piazza
Venerdì i pensionati Uil in presidio davanti al Mef. «Chiediamo al governo di rispettare la Costituzione – spiega il segretario Uilp, Romano Bellissima – le sentenze vanno rispettate e il maltolto va restituito. Prima si ripristini il diritto e poi si apra il confronto con le parti sociali. Le pensioni non sono il frutto di una rapina ai danni della collettività, ma di anni di lavoro, tasse pagate e contributi versati».
METRO

14 Maggio 2015
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