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8:56 pm, 13 Maggio 15 calendario

Renzi alla lavagna No ai boicottaggi

Di: Redazione Metronews
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ROMA La riforma della scuola approda oggi a Montecitorio – dopo che ieri sera sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl e la conferenza dei capigruppo ha fissato al 20 maggio il voto finale – e il premier Renzi sferra la controffensiva mediatica: un video di 17 minuti armato di gessetto alla lavagna e una lettera ai professori. Intanto fonti di Palazzo Chigi si premurano di smentire il ventilato utilizzo della fiducia. «Sì al dialogo, no al boicottaggio. Abbiamo l’occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli, sciuparla sarebbe un errore – spiega Renzi – il nostro progetto non è prendere o lasciare. Siamo pronti a discutere, ma facciamolo sulle cose concrete e non su slogan ideologici». Anche perchè, aggiunge Renzi: «C’è la ripresa, ma senza cultura la crescita non serve».
La Ue “raccomanda” la riforma
Infine il premier annuncia un aumento sino a 4 miliardi per gli investimenti nell’edilizia scolastica. Renzi “incassa” l’appoggio Ue, con la Commissione europea che «raccomanda» all’Italia di adottare la riforma come «parte degli sforzi per contrastare la disoccupazione giovanile». Ieri genitori e studenti sono usciti insoddisfatti dal confronto con il governo e il M5S annuncia una protesta a Montecitorio.
Sel: ribellione con ogni mezzo
«Su una riforma così sono impossibili compromessi. Una scuola così maltrattata ha il diritto di continuare la sua ribellione con ogni mezzo. E noi con ogni mezzo agiremo in Parlamento per sanare questa ferita». Nichi Vendola conferma la linea dura di Sel contro la “Buona Scuola” e appoggia il possibile blocco degli scrutini: «È diritto del mondo della scuola usare ogni mezzo per difendere il carattere pubblico dell’istruzione». È il capogruppo Sel alla Camera, Arturo Scotto, a dire «no ad una scuola sotto il controllo di presidi faraoni» e a richiamare la necessità di «ripristinare un metodo democratico». Vendola avverte che «una scuola in tumulto, con sindacati mossi da un sentimento persino viscerale, è un miracolo che sia ancora in piedi, nonostante la sistematica devastazione e aziendalizzazione». Infine liquida come «un grande imbroglio» le promesse sulle risorse e sulle assunzioni.
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13 Maggio 2015
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