Brad Pitt
7:24 pm, 12 Maggio 15 calendario

Il pacifista Brad Pitt ritorna a combattere

Di: Redazione Metronews
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CINEMA “C’è un guerriero in ognuno di noi”. È qui il punto di partenza e di arrivo del film “Fury”, dal 3 giugno in sala. Lo firma David Ayer che con queste parole stringe una pellicola di guerra tutto sangue, fango e carne lacerata. Sino all’eccesso ma, dice lui, «abbiamo cercato solo di essere realistici».  Protagonista Brad Pitt (al fianco di Shia LaBeouf) che riveste l’uniforme a sei anni da “Bastardi senza gloria”, qui nei panni di un sergente al comando di un tank americano che combatte in Germania nell’aprile 1945.
Mr. Pitt, come ha imparato Pitt l’arte della guerra?
Ho dovuto superare tre mesi di duro addestramento con tutti gli altri,  perché anche infilarsi nella torretta del tank è arduo. Poi ho passato molto tempo con i reduci americani dei carri Sherman ascoltando le loro storie. Infine, ho dovuto fare un vero studio sulla leadership per essere credibile come capo.
Chi è il suo sergente?
È un uomo  distrutto, fisicamente e psicologicamente. Non è solo stanco di combattere, ma è anche stanco di vivere. Un uomo in conflitto, ma in apparenza tutto d’un pezzo. Il film parla anche di questo, delle nostre lacerazioni. L’ho amato molto e non so se resterò mai più attaccato ad un altro film come a questo. Del resto  io scelgo i film non in base alla storia, ma in base a ciò che un regista vuol raccontare al di là della storia.
Secondo lei, la guerra è un orrore inevitabile?
Nel film si dice che: “le idee sono pacifiche, la storia è violenta”. Non so perché continuiamo a fare le guerre, è folle, ma pare che la razza umana non ne possa fare a meno. Io rifiuto la violenza, tuttavia credo che non ci sarà mai fine alle guerre.
SILVIA DI PAOLA
 
 

12 Maggio 2015
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