Expo: mistero sui numeri di ingressi e trasporti
EXPO C’è il terzo segreto di Fatima, la ricetta della Coca Cola e ci sono i numeri degli accessi a Expo. Sono i grandi segreti della vita. Ma, mentre i primi due riguardano fede e mercato, il terzo attiene a una manifestazione pagata con fondi pubblici. A 12 giorni dal suo inizio, ancora non è dato sapere quanta gente sia effettivamente entrata all’Esposizione. I numeri circolati dopo il primo weekend – che andavano dai 350 mila ai 500 mila visitatori – sono stati subito smentiti da Giuseppe Sala, perché “non certificati”. Il Commissario allora aggiunse che la Società per «non cadere nella trappola delle cifre degli ingressi quotidiani» non avrebbe registrato il numero dei visitatori, ma avrebbe fornito solo «il numero certificabile dei biglietti venduti». Allora affermò che erano 11 milioni. Gli unici dati diffusi in seguito da Expo sono stati gli ingressi al Padiglione Italia (11 mila), a quello della Lombardia (500, domenica 10) e la cifra degli studenti che arriveranno a Rho-Pero, 2 milioni in sei, mesi svelata ieri da Diana Bracco.
Atm tace
Altrettanto misterioso è il numero di persone trasportate ogni giorno da Atm al sito. L’Azienda, che a lungo aveva combattuto per avere 52 milioni di fondi extra per i maggiori sforzi richiesti da Expo, si limita a rispondere: “Non diamo numeri perché nelle manifestazioni di questo tipo ci sono molte variabili e poi si aprono facili polemiche”. In pratica, la risposta fotocopia di Expo. Una laconicità che va contro gli interessi della stessa Atm, visto che la M1 sta tenendo botta e fino a ora non si sono registrati né ritardi né blocchi.
Flop Trenord
Per Trenord, la situazione è la medesima, niente numeri, sebbene ieri Affaritaliani.it abbia svelato un documento interno dell’azienda, per il quale solo 6 mila passeggeri al giorno starebbero usando i treni regionali, contro i 42 mila preventivati (Trenord ha risposto che: “È prematuro fornire dati relativi a una domanda che è in itinere”). Se così fosse, si tratterebbe di un vero flop, destinato a far infuriare i pendolari, ai quali la Regione aveva tagliato 350 mila km di treni per assicurare 379 convogli ogni giorno al sito. Sempre per il report, oggi l’85% dei visitatori userebbe i mezzi pubblici per recarsi a Rho-Pero (contro una previsione del 60%). Un dato positivo, peccato che non sia verificabile. Vige, insomma, la consegna del silenzio su ogni dato utile a quantificare il successo (o l’insuccesso) di Expo, con buona pace della trasparenza totale professata da Sala.
ANDREA SPARACIARI
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