1992
8:15 pm, 6 Maggio 15 calendario

Accorsi difende la collega Falco

Di: Redazione Metronews
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TV Prendi 9 personaggi, da Paladino a Virzì e Consoli, da Camilleri a Fresu. Poi prendi un intervistatore come Stefano Accorsi per chiedere qual è il libro che ha cambiato loro la vita. E così nasce “Parole che restano”, il nuovo format in onda da lunedì 11 (ore 21.10) su Sky Arte. Teatro, tv, cinema, mancava solo la letteratura, il Leonardo Notte di “1992” è un fiume in piena.
Accorsi, anche questo format, come “1992”, nasce #daunideadistefanoaccorsi?
(Ride ndr.) Sì, ma anche da un’idea di Marco Balsamo e Filippo Gentile.
Qual è il libro che ha segnato la sua vita e perché.
La coscienza di Zeno” di Italo Svevo. Mi ha fatto capire molte cose di me.
Sul comodino cosa tiene?
L’opera omnia di Sciascia, sto leggendo “Todo modo” e “L’affaire Moro”.
Un aneddoto sugli incontri che ha fatto?
Paolo Fresu mi ha raccontato che ha imparato a suonare la tromba nella banda del suo paese e che ha capito cos’è la “sardità” leggendo Emilio Lussu “Un anno sull’altipiano”.
Di  chi vorrebbe conoscere il libro che ha segnato la vita?
Beh, Lorenzo Jovanotti!.
Che bilancio fa di “1992”? State già girando “1993”?
Ci stiamo lavorando. Il bilancio di “1992” è positivo, la serie ha creato discussioni e consensi. È popolare, la gente per strada mi ferma per dirmi che è bella. Certo, forse quelli ai quali non è piaciuta non mi direbbero niente.
Come “Gomorra”, anche “1992” ha creato tormentoni come il “teafalchese”, il modo di parlare di Tea Falco. La diverte?
Questi tormentoni prendono ampiezza perché se ne parla sui giornali e sul web. Secondo me sono cose marginali. A me Tea Falco è piaciuta.
BARBARA NEVOSI

6 Maggio 2015
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