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7:01 pm, 6 Maggio 15 calendario

Abbate: Roma è una Ciampino più grande

Di: Redazione Metronews
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INTERVISTA Una guida su Roma che è anche un percorso intimo, attraverso lo sguardo di uno scrittore che ci riporta in vita qualcosa che abbiamo già visto o solo intravisto o neanche mai visto. Dai sanpietrini a Marcello Mastroianni, “Roma vista controvento” (Bompiani, p. 700 euro 19) di Fulvio Abbate è uno straordinario saggio da consultare come  un piccolo oracolo, da aprire ogni giorno come l’I Ching. Un libro che genera enigmi, sorrisi, narrazioni, fuori da ogni conformismo sulla retorica di città Eterna.
Perché  “Roma vista controvento”?
Per restituire la città senza farla assomigliare a una cartolina e magari neppure a ciò che non è, ovvero una metropoli internazionale. Roma è piuttosto una Ciampino, ovviamente più estesa.
Come si fa a raccontare Roma, a fare una mappa di una città di per se irraccontabile: col frammento, con l’elegia, con tutte e due?
Si parte del proprio sguardo e dalla memoria personale, e da lì si risale fino alla memoria storica e monumentale.
Qual è il luogo di Roma che la rappresenta di più?
Roma è un giacimento. Freud usava Roma come metafora dell’inconscio. Forse il più  romano ma anche il più banale: via Condotti davanti a Trinità dei Monti che è insieme sogno turistico cinematografico e residenziale.
Lei è palermitano: quanto è diventato/si sente romano?
Si diventa romani quando non si fa più caso alla meraviglia e io ormai lo sono da molto tempo, soprattutto da quando passando, metti, da San Pietro o dal Circo Massimo non fai caso al luogo, ma lo avverti come il paesaggio della via di casa.
Roma è irrecuperabile, capitale malata, cinica?
Roma ci sopravviverà e, benchè sbreccata, giungerà ai nostri posteri. Roma è città “ministeriale”, dunque anche cinica e meschina.
Rispetto a Milano, dove ora si tiene Expo, come definirebbe entrambe le città?
A Milano ci si veste bene, a Roma ci si veste come gli sfollati, e non è solo una questione di moda e di gusti. Roma è una città che alla fine non sa rispettare nessun protocollo, neppure quello ministeriale.
ANTONELLA FIORI @aflowerinlife

6 Maggio 2015
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