Scuola
9:36 pm, 5 Maggio 15 calendario

Professori e studenti bocciano la buona scuola

Di: Redazione Metronews
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ROMA Centinaia di migliaia, secondo gli organizzatori: le  principali sigle sindacali del settore mostrano i muscoli al governo ed al disegno di legge che Renzi ha battezzato “buona scuola”. Sciopero riuscito, adesioni all’80 percento, lezioni bloccate. Manifestazioni unitarie di studenti, docenti e sindacati, presenti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, contro il ddl scuola. L’affluenza maggiore si è avuta a Roma e Milano, ma iniziative si sono svolte in tutto il Paese, a Bologna, Torino, Napoli, Bari, Aosta, Catania, Cagliari, Palermo. 
A Roma sono stati oltre 100 mila, secondo fonti della Cgil, i manifestanti che hanno preso parte al corteo di protesta terminato in piazza del Popolo: il lungo serpentone ha marciato a ritmo di tamburelli tra bandiere rosse della Flc Cgil, quelle azzurre della Uil e quelle della Cisl. In testa al corteo lo striscione unitario dei sindacati di categoria che hanno indetto la protesta. Molti i fazzoletti, portati al collo dai docenti, con la scritta «La buona scuola ci ha tolto la parola» e magliette bianche con la scritta «Il precariato nuoce gravemente». roma Sono molti e avolte diversi i punti contestati da chi è sceso inpiazza. Tema caldo è l’opposizione a quelli che vengono definiti i superpoteri dei presidi. Poi molti hanno manifestato per reclamare un piano di assunzioni che riguardi tutto il personale docente e Ata impiegato da anni precariamente, per opporre un no a incursioni per legge su materie contrattuali come le retribuzioni e la mobilità del personale. Altri temono un’influenza dei privati nelle scuole, e una differenza fra ricchi e poveri. I leader sindacali Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo dicono che la loro è una fetta di Paese reale, che con questa legge si sentirà ancora più debole. Pietro Grasso e Laura Boldrini, seconda e terza carica dello Stato, invitano l’esecutivo a dar prova di capacità di ascolto. Risponde il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Da sette anni non ci si occupava di scuola per cambiarla. Con questo ddl portiamo il precariato dal 18 al 2,5%».
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5 Maggio 2015
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