ATENEO TORINO
10:31 pm, 23 Aprile 15 calendario

Palazzo Nuovo poteva evitare la chiusura

Di: Redazione Metronews
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TORINO Da un lato c’è stata «una totale assenza di valutazione del rischio» nonostante si sapesse della presenza di amianto in diversi ambienti di Palazzo Nuovo già dal luglio 2013, dall’altro «non era necessario chiudere l’Università».
È quanto emerge dalle carte dell’inchiesta della procura dopo i controlli dello Spresal, lo scorso 15 aprile, che hanno portato alla luce la presenza di amianto nell’edificio di via Sant’Ottavio. Ieri lo Spresal ha consegnato all’Ateneo le prescrizioni. La prima, da realizzare in 20 giorni, è quella di realizzare un nuovo documento di valutazione del rischio che tenga conto della presenza di amianto. La mancata stesura del documento inguaia ancora di più il rettore Gianmaria Ajani, già indagato per omissione dolosa di cautele, adesso risponde anche della violazione del testo unico sulla sicurezza. La seconda invece riguarda le misure di protezione e prevenzione che dovranno essere applicate per evitare l’esposizione alle polveri di amianto: l’Università avrà tempo 60 giorni.
Le prescrizioni riguardano le tre scale dell’edificio dove è stato rilevato amianto nella pavimentazione in cattivo stato di conservazione, due uffici al quarto piano e uno al quinto, e i magazzini sul retro di alcune aule. Si tratta di un’area circoscritta, per questo non era necessaria la chiusura. Ora l’Ateneo valuterà gli interventi e soprattutto riprogrammerà la riapertura della sede delle facoltà umanistiche. Intanto l’Università fa sapere che entro sabato sarà comunicato sul suo portale  dove si terranno le lezioni dei vari corsi di laurea.
REBECCA ANVERSA

23 Aprile 2015
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