DIVORZIO BREVE
7:00 pm, 22 Aprile 15 calendario

Con il divorzio breve sei mesi per dirsi addio

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il divorzio breve è legge. L’ok della Camera alla proposta di legge (presente nell’agenda parlamentare dal 2003) arriva in un clima di sostanziale distensione politica. Già approvato dalla Camera il 29 maggio 2014, il provvedimento – che consta di tre articoli – è tornato ieri all’esame della Camera con le modifiche introdotte dal Senato, che ha approvato il testo, con modificazioni, il 18 marzo 2015. Stralciata la parte che conteneva il cosiddetto divorzio immediato.  
Novità temporale
Il divorzio, dopo la pubblicazione in Gazzetta, potrà quindi essere richiesto dopo 6 mesi dalla separazione in caso di consensuale e dopo un anno nel caso di giudiziale (quando il divorzio è chiesto da uno dei due coniugi). Dunque non più gli attuali tre anni di attesa, ma restano i due gradi di giudizio. Il termine per calcolare la durata della separazione decorre dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale.
Divisione dei beni
Novità temporale anche per la divisione dei beni: la comunione infatti verrà meno nel momento in cui il giudice autorizza i coniugi a vivere separati.
Applicazione 
C’è poi l’applicazione immediata: il divorzio breve sarà operativo anche per i procedimenti in corso. 
Il tema divorzio lampo
La norma stralciata sul cosiddetto divorzio lampo, grazie alla quale si sarebbe potuto chiedere il divorzio, anche in assenza di un periodo di separazione, seguirà un percorso autonomo in Senato con un apposito ddl per favorire “ un supplemento di riflessione”, come ha spiegato la relatrice a Palazzo Madama, Rosanna Filippin (Pd).
 Se sulla legge si è mostrato soddisfatto anche il M5S, Alessandro Pagano, di Ap, ha mostrato tutta la sua contrarietà ad una norma che rischia di «causare disastri inenarrabili» visto che rende la società «sempre meno responsabile». 
L’esperto in diritto di famiglia
«Siamo stati per anni su un binario morto, oggi è in atto una rivoluzione copernicana del diritto di famiglia», commenta l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente degli Avvocati matrimonialisti italiani.
Cosa comporta accorciare i tempi di divorzio?
Quando fu introdotto il divorzio in Italia ci volevano 5 anni per ottenerlo. Oggi da 6 mesi a un anno: questo significa una riduzione dei costi per tutti. Con la nuova legge il vantaggio verrà soprattutto per i divorzi consensuali. Per le giudiziali ho qualche perplessità, visti i tempi della giustizia italiana…  
Cosa ancora si può fare nel diritto di famiglia?
Serve l’abrogazione totale della separazione o renderla facoltativa.
E se la coppia ci ripensa?
Nel 98% dei casi chi chiede la separazione non ci ripensa. Quel 2% che ci ripensa può risposarsi come in molti Paesi d’Europa.  Il divorzio diretto conviene a tutti: il detto causa che pende causa che rende non vale più. 
S:B.
   

22 Aprile 2015
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