Uranio impoverito
11:00 pm, 15 Aprile 15 calendario

Uranio, riecco una nuova Commissione d’inchiesta

Di: Redazione Metronews
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Roma. Se contiamo anche quella medico scientifica presieduta nel lontano 2001 dal professor Franco Mandelli, siamo alla quinta commissione che si prefigge di indagare sui militari e l’uranio impoverito. La quarta nata nelle mura parlamentari. Gli addetti ai lavori dicono: “Per nascondere la verità non c’è niente di meglio che formare una commissione d’inchiesta”, e sembrano pensarla così le associazioni delle vittime che da anni – 15 – lottano per far ottenere ai soldati e alle loro famiglie giustizia e risarcimenti.
La Camera dei Deputati, commissione Sanità, ha dato il via alla commissione d’inchiesta  sui “casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano in missioni all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni”. 
Anche i civili coinvolti
Una delle novità, a leggere il testo, è che la commissione, a cui parteciperanni 21 deputati, si occuperà anche dei “civili”. Saranno analizzate falde acquifere, terreni, mare. Un occhio di riguardo alla Sardegna, quindi. «La Commissione certificherà cose che sappiamo da anni. Che l’uranio è il responsabile delle morti è scritto nelle sentenze della magistratura. Se i politici voglio accertare il nesso allora è l’ennesima commissione che non porterà a nulla di buono».
Intervista/ Domenico Leggiero, Osservatorio militare
Sono tre i numeri da tenere a mente per seguire la vicenda uranio, e tutti e tre cambiano di giorno in giorno: 316 sono i morti, 3600 i malati e 36 le sentenze dei tribunali italiani che condannano lo Stato a pagare per la morte “da uranio impoverito” di altrettanti soldati italiani. Questi numeri Domenico Leggiero, dell’Osservatorio militare, ce li ha impressi come tatuaggi.
 Siamo di fronte a una nuova commissione. Quale è la sua reazione?
Cosa vogliono scoprire? Se l’uranio uccide? Leggessero le sentenze o i papier scientifici.
 Una commissione inutile quindi?
Nella migliore delle ipotesi avremo gettato soldi ed energia. Nella peggiore vorranno certificare che i soldati si sono ammalati per lo stress, per gli zampironi, come dissero nella relazione dell’ultima Commissione d’inchiesta, o per i vacicni.
 Che è una risposta che trova sempre più spazio…
Anche i contadini sardi si sono vaccinati come i soldati? Non credo.
 Questa commissione analizzerà anche i territori civili.
 Vedremo quali consulenti nominerà e come si muoverà.
 Lei cosa vorrebbe?
Se un giudice leggesse i documenti allegati alle sentenze scoprirebbe che i vertici della Difesa sapevano tutto già all’epoca. Ma quei vertici ora sono consulenti governativi, hanno magari cambiato casacca politica. Sono i colpevoli di omissioni che non pagheranno mai.
 Se la politica prende tempo, le sentenze sono andate ingiudicato.
Sì ma lo Stato mette in campo tutti gli atteggiamenti dilatori per non pagare. È brutto da dire ma prendere tempo in molti casi vuol dire risparmiare: nel frattempo i soldati o i genitori superstiti muoiono e questo può voler dire non pagare più. È vergognoso. Però quando vogliono sono veloci.
 In che senso?
Le relazioni degli Stati Magigori che accompagnano le schede dei militari da risarcire: accanto al nome c’era scritto “vittima del dovere/uranio impoverito”. Appena è stata formata la commissione, il 14, hanno cambiato in “vittima del dovere/particolari condizioni ambientali”. Misteriosamente l’uranio è scomparso dai documenti.
 Per nascondere?
Guardi,  quella modifica è purtroppo anche legittima. Mi spiego: se c’è una sentenza che lo attesta, io correttamente scrivo uranio, ma nel momento in cui un organo parlamentare può mettere in discussione quella sentenza, lo Stato legittimamente prende le precauzioni. È legittimo, ma vergognoso.
 Voi avete anche scritto a Mattarella…
La risposta ci ha lasciati senza parole. Il presidente non ha tempo per noi. Ma guardi io sono sicuro che Mattarella nemmeno l’ha vista la nostra lettera. Rivolgo a lui un appello attraverso Metro: incontri le vittime, potrebbe essere il primo uomo istituzionale a prendere in mano le redini di questa triste e ingloriosa situazione. 
Le lettere a Mattarella
Il presidente della Repubblica ha ricevuto almeno tre lettere dalle vittime dell’uranio.
Oltre alla lettera dell’Osservatorio, alla quale è stato risposto che “l’agenda del presidente è piena”, anche i familiari delle vittime hanno scritto a Mattarella, come quella inviata da Giovanna Soria (che perse il marito). Ma a loro non è arrivata alcuna risposta.
STEFANIA DIVERTITO
 

15 Aprile 2015
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