In Piemonte gli evasori raddoppiati in un anno

TORINO Cresce l’evasione fiscale in Piemonte. Più che crescere raddoppia, almeno stando ai dati della guardia di finanza che ha diffuso il bilancio dell’attività operativa del 2014. E il primo dato che salta all’occhio è che cresce di 700 milioni di euro, passando da 1,6 miliardi nel 2013 a 2,3 miliardi nel 2014, con un aumento pari al 43%, l’ammontare dell’imponibile sottratto a tassazione scoperto dalla guardia di finanza in Piemonte.
I controlli effettuati lo scorso anno hanno riguardato 6.300 imprese di cui 391 sono risultate completamente sconosciute al fisco. Anche quest’ultimo dato è in crescita, sia pure leggera. L’Iva evasa recuperata nel 2014 ammonta a 257 milioni di euro contro i 163 del 2013: l’aumento è del 58%. Scendono, invece, i denunciati per reati fiscali: sono stati 735 contro i 750 dell’anno precedente. L’altro dato riguarda i commercianti. Sono quasi uno su tre, anche se il trend è in leggera discesa, i commercianti piemontesi che non emettono lo scontrino. I controlli nel 2014 hanno evidenziato una percentuale di mancata emissione del 31,3% su oltre 31 mila verifiche. L’anno precedente, quando gli accertamenti erano stati 26 mila, la percentuale era stata del 31,5%.
Da leggere positivamente, invece, i dati sui falsi poveri che usufruivano di contributi e agevolazioni erogati da enti pubblici senza averne diritto. Il fenomeno registra un netto calo: si è passati, in un solo anno, da 566 ad appena 28 persone individuate.
REBECCA ANVERSA
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