Cinema
6:49 pm, 7 Aprile 15 calendario

L’eterna lotta degli emarginati

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il cane, soprattutto se non di razza, è l’emarginato e il suo padrone, soprattutto se uomo bianco occidentale,è un dio  dittatore e crudele. L’immagine di partenza di “White God”, film premiato al Festival di Cannes e da domani nei nostri cinema, è questa. Sorprendente lungometraggio firmato da Kornél Mundruczo, tosto  e feroce. Come gli uomini che racconta. Cioè noi stessi pronti a emarginare e maltrattare anche i più deboli che qui si ribellano. E, di certo, lo spettatore non dimenticherà la corsa disperata dei cani in una Budapest città fantasma sulle note marziali della Rapsodia Ungherese.
Ma allora che cosa deve aspettarsi lo spettatore dal dio bianco del titolo?
Intanto volevo che si capisse che il cane è il simbolo dell’eterno emarginato per cui il padrone, l’uomo, è il suo Dio.Poi vorrei che lo spettatore si chiedesse ciò che io stesso mi sono sempre chiesto e cioè  chi sono i bianchi che hanno dimostrato da sempre di essere solo capaci di dominare e colonizzare.
Ma lo sguardo è, prima di tutto, alla politica dell’oggi?
La critica è a un’Ungheria sempre più dominata solo da una minoranza privilegiata ma si estende anche a un’Europa sempre più dominata da un’élite.
È anche un cambio di via nella sua cinematografia?
Per me è un po’ come se fosse chiusa una fase giovanile dopo 10 anni di set:è il mio modo di rispondere all’odierno declino della cultura occidentale.Ed è un film che si rivolge a un pubblico ampio, anche di ragazzi, ma decisamente senza essere  rassicurante.
SILVIA DI PAOLA

7 Aprile 2015
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