Giuggioli: “Noi precari siamo in bici senza sella”

ROMA Sette episodi della durata variabile (dai 10 ai 15 minuti) diretti da 8 registi, scritti da 12 autori. Il tutto per descrivere la situazione del precariato con toni da commedia grottesca e surreale. Il progetto si chiama “In Bici senza Sella” e nasce dalla mente di Alessandro Giuggioli, attore, produttore e cuoco precario. 
Perché “In bici senza sella”? 
Tutto parte da un aneddoto. Un anno  e mezzo fa, come attore e produttore ho avuto una serie di “scontri” con le istituzioni del mondo dello spettacolo per riuscire a lavorare. Così ho deciso di raccogliere un gruppo di amici e di girare un film in 7 episodi.
Cosa raccontate? 
Parliamo di noi. Le storie d’amore ci hanno stufato così come le versioni drammatiche di qualsiasi cosa accade. In questo progetto raccontiamo l’Italia dei precari senza toni tragici, sfruttando invece il grottesco e il surreale. Vogliamo raccontare una generazione di precari troppo spesso banalizzata ma, per la maggior parte, sconosciuta, perché raccontata sempre da chi precario non è.
Chi sono gli 8 registi? 
Una cosa sulla quale abbiamo puntato è quella di dar spazio a persone tutte alle prese con la loro opera prima. I registi – Francesco Dafano, Sole Tonnini, Gianlica Mangiasciutti, Riccardo Vincentini e Giovanni Origo – sono tutti sconosciuti tranne Cristian Iezzi e Chiara De Marchis che nel 2013 e nel 2014 sono stati gli unici italiani presenti a Cannes nella sezione “corti”.
Per realizzare “In Bici senza Sella” vi siete affidati al crowdfunding… 
Esattamente. In quattro giorni abbiamo già recuperato 4.300 euro: per noi è un gran successo.
Qual è la cifra necessaria per portare a termine il progetto? 
Ci servirebbero 90 mila euro. Ma siamo fiduciosi basterebbero anche due euro. Se ci tolgono la fiducia, cosa resta a noi precari in bici senza sella? Date un’occhiata a http://igg.me/at/inbicisenzasella. 
PATRIZIA PERTUSO