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8:02 pm, 2 Aprile 15 calendario

Un figlio impossibile per tre coppie su dieci

Di: Redazione Metronews
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ROMA La bassa natalità è e sarà sempre di più un grave problema per il nostro Paese. Ne sono convinti l’88,7% di ginecologi, andrologi e urologi. E la scarsa propensione degli italiani ad avere figli è ricondotta principalmente a motivazioni economiche (75,3%). Il 75% degli specialisti è poi convinto che sempre la crisi economica scoraggi le coppie che devono ricorrere alla procreazione assistita. È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con la Fondazione Ibsa. Le coppie trattate in Italia con tecniche di procreazione medicalmente assistita erano 54.458 nel 2012 (ultimo dato disponibile): +77% rispetto alle 30.749 del 2005. Nel 23,2% dei casi si arriva alla gravidanza. I bambini concepiti in provetta venuti alla luce sono stati 9.818 nel 2012: +169% rispetto ai 3.649 del 2005.
Problemi di infertilità in aumento
La metà degli specialisti consultati dal Censis ritiene che i problemi di infertilità colpiscano il 20-30% delle coppie italiane, a fronte delle stime dell’Oms che parlano del 10-15%. Ed è certo che i problemi di infertilità e sterilità siano aumentati rispetto al passato: lo pensa il 91,3% dei medici interpellati. Inoltre, la metà degli specialisti ritiene che una coppia dovrebbe iniziare a preoccuparsi tra i 12 e i 24 mesi dopo i primi tentativi di concepimento. Il 36%, però, ritiene che bisognerebbe preoccuparsi prima, trascorsi 6-12 mesi dai primi tentativi.
Più screening per uomini e donne
Tra la popolazione, invece, sale al 44% la percentuale di chi ritiene che si debba attendere oltre 2 anni dai primi tentativi prima di preoccuparsi. Secondo poco meno della metà degli specialisti, l’età in cui una donna che aspira a essere madre dovrebbe iniziare a preoccuparsi è oltre i 35 anni. La maggioranza del campione individua dopo i 25 anni l’età giusta per iniziare a effettuare esami di screening. Il 77,3% si dice favorevole all’attivazione di programmi regionali e nazionali sull’infertilità delle donne e l’81,3% per campagne dedicate agli uomini. Il 62% degli specialisti giudica i pazienti «poco o per nulla informati». Ginecologi, andrologi e urologi sono concordi nel sottolineare l’importanza della legge 40/2004 sulla procreazione assistita (89,3%), ma evidenziano la presenza di «rilevanti differenziazioni territoriali nella sua applicazione pratica».
METRO

2 Aprile 2015
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