Inaugurazione vicina
8:45 pm, 1 Aprile 15 calendario

Sala: “Non bluffo L’Expo corre in orario”

Di: Redazione Metronews
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MILANO  A Expo Milano 2015 si gioca il rush finale. Resta un mese scarso per concentrarsi sui cantieri. E specialmente sul Padiglione Italia, spazio del Paese organizzatore e uno dei simboli della manifestazione insieme a Albero della Vita e Padiglione Zero, sul filo del rasoio tra inchieste giudiziarie e ritardi nella realizzazione. In vista dell’inaugurazione del 1° maggio – assente annunciato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, confermato invece Renzi – il coro istituzionale è tuttavia unanime: l’Italia si presenterà pronta. Giuseppe Sala, ad della società organizzatrice, dice: «Sarei un pazzo se bluffassi. I visitatori potranno vedere da subito quasi tutto. Ci sta che due, tre, quattro padiglioni abbiano qualche difficoltà, ma noi ne abbiamo 75…In ogni caso se qualcuno aprirà il 10 maggio non sarà una tragedia. A Shangai ritardanono gli Usa e non se ne accorse nessuno». Sul fronte dei Paesi, intanto, la Repubblica Ceca ha tagliato il traguardo per prima completando il proprio padiglione in tre mesi. In dirittura d’arrivo Paesi come la Germania, l’Angola e il Barhain. A chiudere la fila, invece, la Russia, la Turchia e il Nepal, che per motivi diversi hanno visto i lavori rallentare. Su Palazzo Italia, invece, pesano ritardi e, da ultimo, anche le questioni giudiziarie (vedi articolo sotto). Per centrare l’obiettivo del primo maggio bisognerà forse aumentare il numero di turni e operai per finire interni ed esterni. Sarà comunque il cda di Expo Spa, convocato per oggi a pronunciarsi in merito. Più critica la situazione del tratto Sud del Cardo, dove affacciano i padiglioni di Coldiretti, Confindustria e della Regione Lombardia, su cui tuttavia il presidente Maroni ha dispensato assoluto «ottimismo».
IL FRONTE GIUDIZIARIO: L’ALBERO DELLA VITA “MONITORATO”
L’Autorità anti corruzione guidata da Raffaele Cantone ha formalizzato al prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, la richiesta di attivare un monitoraggio sull’appalto di Palazzo Italia finito nel mirino dell’inchiesta delle Procura di Firenze. L’Autorità ha optato quindi per una forma di controllo meno “invasiva” del commissariamento, che avrebbe forse creato problemi dal punto di vista dei tempi, considerati i ritardi accumulati in passato nei lavori del Padiglione Italia (su cui oggi Expo Spa farà comunque un cda). Ma dal fronte giudiziario ieri sono giunte altre notizie: l’ex subcommissario di Expo e responsabile del padiglione Italia, Antonio Acerbo, ha patteggiato la pena a tre anni di carcere nell’ambito dell’indagine in cui venne arrestato in ottobre per corruzione turbativa d’asta. Reati che erano relativi all’appalto “Vie d’acqua sud” (del valore di 42,5 milioni). Il gip ha anche ratificato i patteggiamenti di Giandomenico Maltauro, a due anni e sei mesi, e Andrea Castellotti a due anni.
METRO

1 Aprile 2015
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