Calcio
9:05 pm, 1 Aprile 15 calendario

Koa Bosco: il razzismo sgonfia il pallone dei migranti

Di: Redazione Metronews
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CALCIO Ogni maledetta domenica. «Sporchi negri», oppure «zingari», «andate a raccogliere le arance»: il rosario di insulti che piove sui malandati campi di terra riarsa, polvere e sudore dove gioca la Koa Bosco (squadra di terza categoria composta di soli migranti della tendopoli di Rosarno che lavorano nei campi, sfruttati come stagionali) potrebbe essere molto più lungo. «Ci siamo abituati. Ma dopo quello che è successo con la Vigor Paravati non so se continueremo a giocare- spiega amaramente l’ad della società, Domenico Bagalà – termineremo il campionato per garantirne la regolarità. Poi, si vedrà. Siamo stanchi».
La delusione di Serigne
Nell’ultimo turno, contro la Vigor Paravati, i cori razzisti da parte degli spettatori hanno superato ogni limite. «Ci urlavano di tornare al nostro paese, di andare via, ci urlavano negri di merda» racconta il portiere della Koa, Serigne Mbacke Thiam, detto “Sergio”, senagalese di 18 anni. Secondo Bagalà, sarebbero anche «volate delle pietre, ed alcuni spettatori hanno scavalcato la rete per insultare più da vicino».  Finchè un giocatore della Koa ha reagito, colpendo l’avversario. Dì il parapiglia, e la partita sospesa. Era il 30’. «In settanta ci hanno atteso fuori dagli spogliatoi- continua Bagalà – ci hanno detto di tutto,  in un clima d’odio che descrive quello che sta succedendo in Italia». «Non so se continuerò a giocare – spiega Serigne Mbacke Thiam – dovremmo essere fratelli e invece…così non ci sto. Non è giusto».
Ora il ricorso
Il giudice sportivo ha poi decretato la sconfitta  a tavolino per 3-0 per entrambe le squadre, ed 8 squalificati (5 della Koa, che ha presentato ricorso). Ma il rischio, ora, è d’aver perso qualcosa di molto più importante di una partita.  
ANDREA BERNABEO

1 Aprile 2015
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