Diffamazione
10:01 pm, 31 Marzo 15 calendario

Con legge su diffamazione si rischia “autocensura”

Di: Redazione Metronews
condividi

Roma. È un cavallo di Troia che metterà il bavaglio all’informazione o un provvedimento utile per limitare l’uso delle querele intimidatorie? È in terza lettura alla Camera (Commissione Giustizia) la proposta di legge che modifica il reato di diffamazione a mezzo stampa. Sul rischio che nel testo finisca anche la riforma delle intercettazioni il ministro Orlando è stato chiaro qualche giorno fa: «Escluso: le norme finiranno nel ddl sulla riforma della giustizia penale». 
Però la legge ha di per sè i suoi punti critici: nata per evitare il carcere ai giornalisti, sostituito con un’ammenda fino a 50 mila euro, prevede pesantissime sanzioni pecuniarie per le testate registrate, online, cartacee o radiotelevisive, ma anche un assoluto diritto di rettifica da parte del presunto diffamato, senza possibilità di replica, anche a correzione di un refuso insignificante.
L’ammenda è salatissima tanto che è partito l’hastag #meglioilcarcere. Se non bastasse, la legge introduce anche la possibilità di richiedere la cancellazione delle notizie diffamatorie qualora riportassero dati fallaci». E varrebbe anche per altre fonti come blog, aggregatori e motori di ricerca.
Per il  presidente dell’Fnsi, Santo Della Volpe, le multe previste sono troppo alte: la proposta è propozionarle al reddito del giornalista. E ha chiesto che venga previsto che si possano presentare querele entro 2/3 anni al massimo dalla pubblicazione dell’articolo “incriminato”. 
STEFANIA DIVERTITO

31 Marzo 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA