Sanità Piemonte
6:00 pm, 30 Marzo 15 calendario

Medico sbagliò diagnosi La Asl deve risarcire

Di: Redazione Metronews
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TORINO. «L’Asl è responsabile civilmente del fatto illecito che il medico, con essa convenzionato per l’assistenza medica generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione curativa, ove resa nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita da servizio sanitario nazionale, in base ai livelli stabiliti secondo la legge». A scriverlo è la Corte di Cassazione che per la prima volta in Italia ha sancito la responsabilità civile dell’Asl, e quindi all’obbligo del risarcimento del danno, in caso di errore commesso dal medico di base. Una sentenza pilota frutto di un calvario giudiziario durato quasi 14 anni. Una sentenza che rischia di avere delle implicazioni in campo sanitario, perché da oggi i cittadini che vengono danneggiati dal medico di base o dal pediatra possono agire direttamente contro l’Asl. A ciò si aggiunge che le stesse Asl dovranno assicurarsi anche per l’operato dei medici di base; infine si profilano maggiori responsabilità da parte di Asl e Regioni per i servizi prestati dal medico di famiglia. 
La vicenda
La vicenda ha inizio nel 1987 quando un pensionato 57enne di Chivasso di ritorno a casa dopo aver fatto jogging accusa un malore. La moglie allerta il medico di base il quale interviene con un giorno e mezzo di ritardo e archivia il tutto come un malore dovuto allo stress, prescrivendo al pensionato un Tavor. Ma le condizioni dell’uomo peggiorano e dal successivo ricovero in ospedale emerge un’ischemia celebrale dalla quale non si riprenderà più. A quel punto la famiglia, assistita dagli avvocati Renato Ambrosio, Marco Bona e Umberto Oliva, fa causa al medico e all’Asl. Ci vogliono 7 anni per la prima sentenza che stabilisce la responsabilità civile del medico (che nel frattempo si è trasferito in Australia), e dell’Asl. 
In appello però la sentenza viene ribaltata, il medico viene condannato e l’Asl assolta. Ed è a questo punto che si decide di andare in Cassazione dove i giudici mettono fine alla vicenda stabilendo la responsabilità dell’Asl.
REBECCA ANVERSA

30 Marzo 2015
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