Isis
5:01 pm, 25 Marzo 15 calendario

Reclutavano jihadisti con il web in Italia

Di: Redazione Metronews
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BRESCIA. Tre arresti, e un quarto uomo già fuggito in Siria, 8 perquisizioni tra Lombardia, Piemonte e Toscana. Con l’operazione “balkan connection”  condotta dalla Digos di Brescia, gli inquirenti hanno portato alla luce una cellula che reclutava giovani da trasformare in jihadisti. Tra gli arrestati anche l’autore del primo documento in italiano dell’Isis, diffuso sul web dal titolo “Stato Islamico, una realtà che vuole comunicare” (il documento, 64 pagine, era chiaramente «diretto a ragazzi italiani, un target ben definito»). Si tratta di un 20enne italiano di origine marocchina, residente in provincia di Torino. Gli altri due invece sono cittadini albanesi, zio e nipote,  residente in Albania e a Torino. Entrambi sono accusati di reclutamento con finalità di terrorismo mentre il primo di apologia di delitti di terrorismo, aggravata dall’uso di internet. Zio e nipote avevano individuato un aspirante combattente da inviare in Siria, un giovanissimo italo-tunisino residente in provincia di Como, ancora minorenne all’epoca dei primi approcci avvenuti tramite Internet, che era stato progressivamente convinto ad aderire al Califfato di Abu Bakri Al Baghdadi. 
Attività di fishing
«Riteniamo sia una rete importante», ha spiegato il direttore servizio centrale anti-terrorismo, Lamberto Giannini. L’aspetto «piu inquietante»,  spiegano gli inquirenti, «è l’attività di “fishing” sul web». Il materiale era «destinato a italiani di seconda generazione che, al compimento del 18mo anno d’età sarebbero diventati cittadini italiani. Se non fossimo intervenuti, riteniamo che a breve molti avrebbero potuto aderire a questa deriva».
Il reato: arruolamento
Per la prima volta si è contestato il reato di arruolamento in Italia.  Il reato – inserito a fine gennaio nel pacchetto anti-terrorismo varato dal governo dopo la strage a “Charlie Hebdo” – è stato contestato al ragazzo italo-tunisino, minorenne all’epoca dei fatti, sostanzialmente sospettato di essere il primo reclutato dall’Isis in Italia e sottoposto a misura di sorveglianza. Inoltre è  stata applicata anche la misura della sorveglianza speciale ad un sospettato di terrorismo.
METRO

25 Marzo 2015
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