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6:00 am, 24 Marzo 15 calendario

Trenord mi deve 45 ore di vita

Di: Redazione Metronews
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TRASPORTI Ogni santissimo giorno, dal 13 gennaio 2014 al 18 gennaio 2015, ha fotografato il tabellone della sua stazione, Vignate, o quelli di Repubblica. È Simone P., pendolare della tratta Treviglio-Novara-Varese. Un tragitto di 25 minuti. In teoria. Con costanza, Simone ha immortalato il ritardo quotidiano – ma solo quelli oltre i 5 minuti – del suo treno di ritorno (non quello di andata per motivi tecnici): su 370 giorni, 130 non ha usato il treno, ne restano 240, nei quali il suo convoglio ha ritardato 135 volte oltre i 5 minuti. I rimanenti 105 giorni, il treno è arrivato con un ritardo tra 1 e 5 minuti. Solo due volte è arrivato in perfetto orario. In tutto fanno 45 ore di attesa. Un tempo (e, ripetiamo, calcolato solo su una tratta) rubato alla vita di Simone. Che sconsolato ha preso carta e penna e ha inviato una raccomandata di 12 pagine a Trenord, Rfi e Trenitalia, raccontando la sua epopea.
Simone, perché ha deciso di immortalare i tabelloni?
Perché ero stanco di parlare delle condizioni di Trenord e di non fare nulla. Ho fotografato i tabelloni per essere inattaccabile sui dati raccolti.
Cosa racconta nella lettera?
La mia storia per far capire ai piani alti di Trenord cosa significa la vita del pendolare. Ogni giorno mi alzo un’ora prima del dovuto per essere sicuro di poter essere al lavoro  in orario. Arrivo in ufficio con 30 minuti di anticipo e sono costretto ad aspettare che apra, perché prendere l’ultimo treno utile è una follia che nessun pendolare si può permettere. Idem per l’uscita: tento di evitare l’orario di punta per poter viaggiare in modo umano.
Ha pensato a cosa avrebbe potuto fare in quelle 45 ore?
Di tutto, tranne stare su una banchina al freddo ad aspettare.
Cosa si aspetta?
Vorrei che Trenord prendesse coscienza dei suoi limiti e delle condizioni in cui fa vivere coloro che sono la ragione della sua esistenza. Se hai i mezzi per fare cento, non puoi promettere che farai 1000. È inutile che mi assicuri un treno ogni 15 minuti, se poi uno su due salta e gli altri sono in ritardo. Sarebbe più onesto che mi dicesse: “Riesco a fare un treno ogni mezz’ora, ma quello te lo assicuro”. Lo capirei e, sicuro di arrivare all’orario previsto, tarerei la mia vita su quegli orari. Che però devono essere reali.
Qualcuno le ha risposto?
Non credo che lo faranno mai.
ANDREA SPARACIARI
 

24 Marzo 2015
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