Sormani e gli oriundi: “Possono votare ma non giocare?”

CALCIO «L’idea di Mancini non è del tutto sbagliata ma un oriundo in realtà è un cittadino italiano con tutti i diritti e i doveri; possono votare ma non giocare? Un controsenso».  E’ la replica all’Adnkronos di Angelo Benedicto Sormani, brasiliano ma italiano di adozione (7 presenze e 2 gol in azzurro dopo l’approdo in A col Mantova nel 1961, per poi vestire le maglie di Roma, Sampdoria, Milan, Napoli, Fiorentina e Vicenza), alle parole di Roberto Mancini, che aveva criticato la convocazione in Nazionale chi non è nato in Italia, contrariamente a quanto fatto dal ct Conte che ha chiamato Eder e Vazquez. Continua Sormani: «Ai mondiali in Cile nel ’62 eravamo quattro oriundi, uno dei quali, Altafini, era già stato campione del mondo col Brasile. Gli oriundi allora erano un lusso, perché in campionato giocavano solo italiani».
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