LUTTO A TORINO
10:44 pm, 23 Marzo 15 calendario

Tutta la città vicina alle vittime di Tunisi

Di: Redazione Metronews
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TORINO cUn lungo applauso ha accolto nel santuario della Consolata le salme di Orazio Conte e Antonella Sesino, le vittime torinesi dell’attentato di Tunisi.
«Mai soli» è uno degli striscioni appeso alla cancellata del Santuario. Tra gli omaggi floreali, le corone del governo tunisino, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Governo, oltre che quelle di Camera e Senato. Nelle prime file del Santuario, accanto alle famiglie e ai parenti delle vittime, il sindaco di Torino, Piero Fassino.
La superstite
Presente in chiesa anche Carolina Bottari, la dipendente comunale ferita nell’attentato in cui ha perso la vita il marito, Orazio Conte. La donna, che è ricoverata all’ospedale Cto di Torino per le ferite riportate nella strage, è stata trasferita in ambulanza alla Consolata. Carolina Bottari, dipendente del Comune di Torino, è tornata poi in ospedale nel reparto di Ortopedia del Cto diretto da Alessandro Massè dove è ricoverata. Poi migliaia di cittadini e tra loro anche l’ex modella tunisina Afef che non ha trattenuto le lacrime. I funerali sono stati celebrati da monsignor Nosiglia.
Il monito dell’arcivescovo
«Chi si serve della violenza e sceglie la via del sangue, aggredendo cittadini inermi, non conoscerà mai la vittoria. La strage degli innocenti che si è rinnovata in questi giorni – è il monito – scuota la coscienza di ogni uomo di buona volontà: l’Amore e la volontà di pace e di rispetto di ogni persona vinceranno avendo dalla propria parte la potenza di Dio».
Le parole dei familiari
«Sognava di diventare nonna e di giocare con i nipotini», ha detto ieri mattina lo zio di Antonella Sesino dall’altare delle Consalata al termine funzione funebre. L’uomo ha ricordato la nipote con parole commoventi: «Fai buon viaggio Antonella, e cerca di non dimenticarci». A prendere la parola nel corso delle esequie anche il fratello di Orazio Conte: «Con lui condividevamo che la fede, senza la ragione, fa fare all’uomo le peggiori atrocità. Non serviva questo per averne la conferma». Nelle stesse ore a Novara sono stati celebrati dal vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, i funerali della terza vittima piemontese, Francesco Caldara. In prima fila accanto alla mamma di Francesco anche Sonia Reddi, la compagna ferita durante l’attentato.
REBECCA ANVERSA

23 Marzo 2015
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