Corruzione
6:31 pm, 23 Marzo 15 calendario

A Renzi l’interim alle Infrastrutture

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ieri mattina il premier Matteo Renzi è salito al Colle per un incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo le dimissioni del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Ministero che è passato ufficialmente nelle mani del capo del governo: a lui, infatti, Mattarella ha poi affidato l’incarico provvisorio di guidare il dicastero.
 Entrata quindi  nel vivo la partita per la successione di  Maurizio Lupi al ministero delle Infrastrutture. Partita che vedrebbe in campo due opzioni: quella politica, che vede in pole position il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, e quella tecnica con il possibile approdo a Porta Pia di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione. In attesa delle decisioni, quello che sembra certo è che la cifra che il Premier Renzi vuole imprimere al nuovo corso del ministero delle Infrastrutture è quella della  discontinuità, dopo la tempesta giudiziaria che si è abbattutata  sul dicastero di Porta Pia, con l’arresto di Ercole Incalza. L’obiettivo a breve è cambiare l’assetto del ministero e portare avanti la “lotta agli inamovibili”. Proprio ieri è stata divulgata  la direttiva, a doppia firma del ministero dell’Economia e dell’ Authority Anti-corruzione di Cantone, che lancia il decalogo delle nuove regole per garantire massima pubblicità alla vita e alle scelte operative delle società pubbliche con l’obiettivo di prevenire la corruzione. Si applicherà subito alle aziende non quotate e, dopo un confronto con la Consob, anche alle quotate.
L’inchiesta Grandi Opere
Ieri è stato il giorno dell’interrogatorio di garanzia per  gli uomini di fiducia di Ercole Incalza e Stefano Perotti, ai domiciliari per l’inchiesta di Firenze sulle presunte tangenti sulle grandi opere pubbliche.
Dalle carte dell’inchiesta, emerge come proprio Perotti, progettista e direttore dei lavori di molte delle Grandi Opere finite al centro dell’inchiesta fiorentina, sarebbe riuscito a trasferire in Svizzera milioni di euro, frutto anche di “illecite dazioni corruttive”, e poi a farli rientrare in Italia anche attraverso operazioni immobiliari di “ripulitura”.
Emersi anche particolari sull’attenzione delle Fiamme Gialle per la metro C di Roma, di cui Perotti era direttore dei lavori.
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23 Marzo 2015
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