Indagine del Censis
10:06 pm, 19 Marzo 15 calendario

Raccomandazioni, favori Quattro milioni di richieste

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nel Paese degli amici degli amici succede anche questo: più di 4 milioni di italiani sono ricorsi a una raccomandazione o all’aiuto di un parente, amico, conoscente per ottenere un’autorizzazione o accelerare una pratica. E in 800mila, invece, hanno fatto un regalo a dirigenti pubblici per avere in cambio un favore. Lo sostiene una ricerca del Censis, secondo cui tra l’altro la ripresa è alle porte, ma «la politica rischia il flop per una pubblica amministrazione inefficiente».
Il disastro della P.A.
Secondo l’Istituto di ricerca «il 50,5% degli italiani pensa che la pubblica amministrazione funzioni male (il dato sale addirittura al 59% al Sud) e solo per meno dell’1%, invece, funziona molto bene. Secondo il 63,5% degli italiani nell’ultimo anno la pubblica amministrazione non è cambiata, per il 21,5% è peggiorata e solo per il 15% è migliorata. Per farla funzionare meglio il 45,3% degli italiani chiede il pugno di ferro per punire i corrotti e regole più severe per licenziare i finti malati.
Il 34,7% vorrebbe invece l’assunzione di dirigenti giovani, più dinamici e più capaci di organizzare il lavoro. Inoltre, il 22,1% chiede che i dipendenti pubblici siano licenziabili come quelli che del privato e il 19,3% vuole che i più meritevoli vengano pagati meglio». Intanto, aggiunge la ricerca del Censis,  «per ottenere autorizzazioni e accelerare pratiche restano le solite maniere: dalla raccomandazione al regalino».   
Precariato nel mirino
Nel frattempo, ora che si annuncia la ripresa, gli italiani dicono no al precariato. Per il 67,5% pagare meno o dare meno tutele a chi entra nel mercato del lavoro non è giusto, perché si creano fasce di lavoratori penalizzati e ricattabili. Il 19,3% lo considera inevitabile. Per il 13,2% invece è giusto. Le persone a rischio di povertà o esclusione sociale in Italia sono aumentate di oltre 2,2 milioni negli ultimi sei anni, quelli dove i morsi della crisi si sono fatti sentire di più: sono passate infatti da 15.099.000 a 17.326.000. Il tasso di persone a rischio di povertà o esclusione sociale è invece pari al 28,4%, in Italia: una cifra superiore a Spagna (27,3%), Regno Unito (24,8%), Germania (20,3%) e al valore medio dell’Ue (24,5%).
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19 Marzo 2015
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