Metropolitane
8:29 pm, 17 Marzo 15 calendario

Per salvare la M2 servono 300 milioni

Di: Redazione Metronews
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TRASPORTI Sciolto grazie all’accordo con Comune il nodo “extra fondi” per l’Esposizione, una nuovo allarme aleggia su Expo. Si chiama M2. A lanciarlo, ieri, il presidente di Atm Bruno Rota, per il quale servono almeno 300 milioni e dai 3 ai 5 anni di lavori per impermeabilizzare le gallerie (di proprietà del Comune) invase dall’acqua. Rota ha ricordato che sulla linea, la quale ogni giorno  trasporta 420 mila passeggeri (contro i 510 mila della M1), non siano mai stati fatti investimenti. Per Atm la situazione è così deteriorata, che si sono ormai azzerati i tempi tecnici per far fronte a un’eventuale emergenza: basta la rottura di una pompa idrovora per bloccare l’intera linea in meno di un’ora. E un blocco durante di Expo sarebbe un danno inimmaginabile.
Sempre in tema Expo, Atm, forte dei 52 milioni assicurati da Palazzo Marino (46,5 per il potenziamento del servizio verso il Sito, più 5,5 per gli extra servizi di Expo in città), sta trattando con i sindacati per chiudere l’accordo su straordinari e ferie. «Un bonus dovremo darlo ai lavoratori», ha detto Rota, «considerato che rivoluzioniamo sei mesi della loro vita». Il Presidente ha poi annunciato 528 nuove assunzioni, il 30% a tempo indeterminato.
Investiti 622 milioni
Per il triennio 2014/2016 la Società ha previsto investimenti per 622 milioni (l’85% proveniente da autofinanziamento), il 70% dei quali destinato al materiale rotabile. Ma su questo punto Rota è stato chiaro: «I 30 nuovi treni Leonardo li abbiamo pagati noi, ma non possiamo sempre ricorrere ai nostri fondi». Tanto che Atm  sta riflettendo sulla conferma dell’ordine di altri 30 convogli già opzionati ad Ansaldo Breda.  
Infine Rota ha invitato il Comune a rispettare il Contrato di servizio. In particolare, ha ricordato che palazzo Marino è tenuto a pagare ogni km in più richiesto e a indicizzare i pagamenti all’inflazione, rifiutando la proposta della giunta di non calcolare il costo della vita nei pagamenti 2015.
ANDREA SPARACIARI
 
 

17 Marzo 2015
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