Israele
9:50 pm, 16 Marzo 15 calendario

Netanyahu promette di fermare la Palestina

Di: Redazione Metronews
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ISRAELE È un referendum sui sei anni di governo di Benjamin Netanyahu il voto politico che oggi Israele affronterà. Il premier leader incontrastato di questi anni lo sa e vistosi in difficoltà nei sondaggi ha deciso di giocare la carta più forte del richiamo a un nazionalismo intransigente. Da qui la scelta per il comizio finale di Har Homa, uno degli insediamenti più contestati tra quelli che circondano Gerusalemme Est. E soprattutto la promessa che finché ci sarà lui alla guida di Israele, uno Stato palestinese non vedrà la luce. «Chiunque lavori per creare uno Stato palestinese o intenda ritirarsi dal territorio sta semplicemente cedendo territorio per attacchi di terroristi islamici contro Israele», ha affermato il premier. Duro anche sul tema della città di Gerusalemme e la sua possibile divisione tra i due popoli: «Non lo permetterò. Io e i miei amici del Likud preserveremo l’unità di Gerusalemme nella sua integralità. Continueremo a fortificarla perché non la si possa dividere». In quest’ottica Netanyahu ha anche ribadito di voler continuare a costruire nuovi insediamenti, una politica contestata anche dall’Onu, dall’Europa e dagli Stati Uniti.  
A guidare la sfida al premier uscente del Likud è il blocco dell’opposizione di centro-sinistra Unione Sionista, che punta sull’inedito duo a rotazione Isaac Herzog (laburista) -Tzipi Livni (fondatrice del partio HaTnuah), dato dai sondaggi a 24-26 seggi, davanti al partito conservatore Likud, fermo a 20-22. Lo sfidante Herzog ha ribadito la convinzione che sarà lui a vincere: «Sarò il premier di tutti, per la destra e la sinistra, per i coloni, gli ultra-ortodossi, i drusi, gli arabi, i circassi, per il centro e la periferia, per gli studenti e gli anziani». La decisione di Herzog di unirsi alla Livni per lanciare un fronte comune, dopo anni di mancanza di alternative plausibili nel centro-sinistra israeliano, ha rivitalizzato l’opposizione. La Livni ieri ha rafforzato le chanches elettorali della propria coalizioni annunciando di rinunciare al suo diritto di subentrare come premier a Herzog dopo due anni. Il nuovo premier verrà scelto nelle trattative tra i partiti che formeranno la maggioranza.
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16 Marzo 2015
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