Scavi sotto Firenze
10:48 pm, 16 Marzo 15 calendario

La talpa Monnalisa che fa tremare il David

Di: Redazione Metronews
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Firenze. Il rendering lascia senza fiato: una struttura immersa nel verde, e trasparente. È il progetto della stazione Foster, meta e ripartenza dei treni dell’Alta velocità a Firenze. La trasparenza, soprattutto dopo l’inchiesta dei pm fiorentini, appare un miraggio. La Foster  avrebbe dovuto intercettare i treni per Milano portandoli via da Santa Maria Novella. Un tragitto per la prima parte da percorrere sotto terra. Sotto Firenze. La talpa ha già iniziato a scavare, ma da mesi i lavori sono fermi per mancanza di fondi, perchè non si sa come smaltire le tonnellate di rocce e per un’altra inchiesta sulla corruzione.
David a rischio
Sono bastati i primi metri perforati a creare allarme. Lungo la traiettoria dei lavori numerosi edifici residenziali mostrano crepe visibili. Decine di famiglie vivono con l’incubo di appartamenti pericolanti. In una casa il pavimento è inclinato. E i cittadini non hanno ricevuto risarcimenti. La Monnalisa, così si chiama la talpa, deve passare sotto gli Uffizi e i palazzi storici, dove già le prime vibrazioni sono state avvertite. Tanto che a essere in pericolo è il David di Michelangelo: secondo l’architetto padovano Ferdinando De Simone, esperto di opere sotterranee, le caviglie fragili del David presentano microfratture e potrebbero non resistere agli scossoni: «Andrebbe posto in una struttura antisismica».
L’alternativa
La Tav Firenze avrebbe il vantaggio di far arrivare i treni a Milano con 4 minuti di anticipo. Quattro minuti: un vantaggio considerato ridicolo non solo dagli ambientalisti, contrari a far sventrare la città, ma anche da ingegneri e architetti che firmarono qualche anno fa un progetto alternativo. Nel volume “Tav sotto Firenze Impatti, problemi, disastri, affari e l’alternativa possibile”, a cura di Alberto Ziparo, Maurizio De Zordo e Giorgio Pizziolo, i tecnici illustrarono lo scenario oggi emerso grazie alla magistratura e proponevano un percorso di superficie che avrebbe sfruttato le stazioni esistenti. «Troppo poco cemento -ci dice Girolamo Dell’Olio, dell’associazione Idra, che da anni si batte contro la Tav – gli affari dei soliti noti sarebbero in pericolo. Chiediamo a Renzi di bloccare questo scempio: durante la campagna elettorale da sindaco era contrario. Poi cambiò idea. Perchè?».
Il tunnel che ha prosciugato il Mugello
Cinquantaquattro chilometri di corsi d’acqua prosciugati: è il danno ambientale più grave dei lavori di realizzazione della Tav Firenze-Bologna, anch’essa entrata nell’inchiesta della procura di Firenze. Non è la prima indagine su quel tratto che ha scavato tunnel nell’Appennino realizzando uno dei sistemi di gallerie più lunghi. Il Mugello è senz’acqua, ma nessuno pagherà. L’anno scorso sono stati condannati in appello i vertici Cavet, che ha realizzato i lavori. Ma la condanna riguarda lo smaltimento delle rocce di scavo. Tra l’altro le gallerie non rispettano appieno il decreto sulla sicurezza ferroviaria che fu firmato dall’ex ministro Lunardi. Lo stesso che fece entrare Incalza al ministero e che con la famiglia possiedeva la Rocksoil, la società realizzatrice dei tunnel. 
STEFANIA DIVERTITO

16 Marzo 2015
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