PREMIER E RIFORME
5:30 pm, 16 Marzo 15 calendario

Il giovane Renzi più gattopardo che volpe

Di: Redazione Metronews
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POLITICA È passato poco meno di un anno da quando, affascinato e piacevolmente sorpreso dal suo “modo nuovo” di fare politica, decisi di raccontare il personaggio Renzi, e in particolare la sua ascesa da sindaco di Provincia a Premier. Di più: insieme al collega Roberto Tallei ci abbiamo scritto addirittura un libro ( #ArrivoArrivo, edito da Fazi), un’analisi ragionata e raccontata di come il futuro primo ministro aveva saputo usare, in un blend perfetto di strategia e colloquialismo interattivo, i social network in chiave politica.
Utilizzando Twitter con malcelato stile obamiano, Renzi era riuscito a imporsi come leader giovane, in grado quindi di intercettare e capire i giovani e la loro esigenza di cambiamento. Si è presentato come un novello supereroe Renzi, un Robin Hood contemporaneo, pronto finalmente a togliere ai soliti ricchi per dare ai poveri (in fondo, fra tante ideologie da rottamare, questo resta pur sempre lo spirito della sinistra). Solo un eroe, d’altronde, poteva liberare il Paese dalle lobby, dai poteri forti e dalle caste. Per esempio, Silvio, il suo antesignano storico, delle caste non si era mai occupato, avendo notoriamente concentrato le proprie attenzioni sulle lascive. A un tratto, credo, Matteo ha però iniziato a immedesimarsi più in un supereroe da Blockbuster che in un eroe al servizio del popolo. Più Iron Man che Robin Hood.
Con il ddl concorrenza, per esempio, non viene calpestata la competenza dei notai a favore delle banche, dimenticandosi che nelle compravendite immobiliari la figura del notaio rappresenta un’indispensabile tutela per il cittadino? Con la legge che dimezza i risarcimenti delle Assicurazioni per incidenti stradali, non si fa un favore alle grandi compagnie, lasciando in mezzo a una strada consumatori e parenti delle vittime? Con la norma che tar-tassa i pacchetti di sigaretti a prezzi bassi, e abbassa invece le tasse per i pacchetti di sigarette a prezzi alti non si fa il gioco delle multinazionali del tabacco, erigendo insormontabili barriere d’accesso al mercato per le piccole e medie imprese?
La sensazione, a questo punto della storia, è che il nostro protagonista non sia né l’erede della Volpe targata Disney, né del Giaguaro targato Arcore. La sensazione è che in questa sarabanda di promesse si sia passati dall’Uomo Gatto all’Uomo Gattopardo: cambiare verso per non cambiare niente.
MATTEO GRANDI

16 Marzo 2015
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