Torino/Teatro
6:29 pm, 16 Marzo 15 calendario

Filippo Timi reinterpreta il mito di Don Giovanni

Di: Redazione Metronews
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TORINO. Né secondo Molière, né secondo Mozart, semplicemente secondo Filippo Timi. Perché il mito di Don Giovanni verrà riscritto oggi dal più irriverente dei giovani artisti italiani. Infatti, dopo l’“Amleto”, con “Il Don Giovanni”, di scena da stasera al 22 marzo al Carignano, Filippo Timi continua il suo percorso di riscrittura e di reinterpretazione intervenendo su un testo classico con quella carica di humor nero che fa presagire la morte.
Tanto che questo suo Don Giovanni sa già dall’inizio di dover morire, assecondato dalle sue frementi conquiste femminili di diversa estrazione sociale come Donna Anna, Donna Elvira e Zerlina. 
Così, attorniato da un cast numeroso composto dagli ottimi Umberto Petranca, Alexandre Styker, Lucia Mascino, Matteo De Blasio, Elena Lietti, Fulvio Accogli, Marina Rocco e Roberto Laureri, impreziosito dagli straordinari costumi di Fabio Zambernardi e dalle spettacolari luci di Gigi Saccomandi, mostrerà Don Giovanni come prototipo di una umanità del tutto volubile.
In lui si concentra, secondo Timi, la fame di potere, la mistificazione e l’autoinganno, proprio perché sa che è condannato a estinguersi e che non potrà esimersi dal suo appuntamento con la morte. 
Sul palco Don Giovanni mostra di aver capito che la vita è ingiusta, una farsa che si trasforma in tragedia e che la vita è giustificata, alla fine, soltanto dalla morte. È questa consapevolezza che lo trattiene e non lo fa bruciare benché desideri di bruciare, essendo convinto che un desiderio morto non è più un desiderio (Info: 011 5169555). 
ANTONIO GARBISA

16 Marzo 2015
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