Un’altra borderline per Noomi Rapace

CINEMA Un cucciolo di pitbull ritrovato sanguinante nella spazzatura;  un uomo (Tom Hardy) che è colpevole, ma vorrebbe cambiare; una donna (Noomi Rapace) che vorrebbe lasciarsi un passato doloroso alle spalle, ma non si fida del presente. E un assunto per il quale: «Non è la storia di un uomo che salva un cane, ma di un cane che salva un uomo», come spiega Michael Roskam, regista di “The Drop-Chi è senza colpa?”, ispirato al racconto breve di Dennis Lehane (lo stesso di “Mystic River” e “Gone Baby Gone”), dal 19 nei cinema.
Noomi Rapace, chi è la donna che interpreta?
Nadia è una donna sola e chiusa in sé. Come l’uomo che incontra e che poi ama sta sulla difensiva, ma non vuole arrendersi a questo e vorrebbe tornare ad essere ciò che è stata una volta.
Quanto somiglia alla sua Lisbeth di Millennium?
Anche lei ne ha passate tante, ma non ha quella forza. Ha una sua intima vulnerabilità, non è solo corazza, cerca qualcuno da amare, vuole crederci ancora. È in attesa e spera fortemente di trovare qualcuno che la capisca.
È un personaggio che sente vicino?
Più che altro, il copione mi era sembrato interessante e quando ho incontrato il regista sono stata con lui a parlare per ore e ore. Io sono così: più che innamorarmi di un personaggio, ho bisogno di creare un legame con un regista.
E che ricordo ha del grande James Gandolfini, qui alla sua ultima interpretazione?
Per me è stato incredibile trovarmi accanto a un veterano con la sua esperienza e la sua storia, e vederlo umile e nervoso quando arrivava sul set dove iniziava a provare come se fosse la sua prima volta. Un grande insegnamento per tutti.
SILVIA DI PAOLA