Salute
7:33 pm, 9 Marzo 15 calendario

È boom di tumori ma ora si guarisce

Di: Redazione Metronews
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ROMA Aumenta il numero degli italiani con una diagnosi di tumore (recente o lontana nel tempo): erano 2,6 milioni nel 2010, sono saliti a 3 milioni nel 2015 (+20% in cinque anni). Ma di questi, una persona su quattro può considerarsi «già guarita perché non è lontana da avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale, cioè di chi non ha mai avuto una diagnosi di tumore». Lo sottolineano gli esperti dell’Associazione italiana registri tumori nel loro ultimo rapporto.
Rischio over 75
Il report ha valutato i dati di 45 registri italiani dei tumori (53% della popolazione) e stimato la sopravvivenza dei pazienti che hanno avuto una diagnosi di tumore. «Possiamo dire che un italiano su 22 l’ha ricevuta nel corso della vita – spiega Emanuele Crocetti, segretario dell’Airtum ed epidemiologo dell’Iss – si tratta del 5% dell’intera popolazione. Il 20% dei maschi over 75 e il 13% delle donne di questa fascia d’età ha affrontato l’esperienza cancro». Dal rapporto emerge che il 27% dei colpiti da tumore (20% dei maschi e 33% delle donne) può essere definito “guarito”.
Casi diagnosticati prima e curati meglio
«Ma anche il restante 73% dei pazienti è destinato a guarire, con percentuali che variano dal tipo di neoplasia – sottolinea Crocetti – sommando le frazioni di guarigione per tutti i tipi di tumore è emerso che oltre il 60% dei pazienti che ha ricevuto la diagnosi prima dei 45 anni guarirà, ma il dato scende con l’aumentare dell’eta, a meno di un terzo dopo i 75 anni. In generale si guarisce di più perché i casi sono diagnosticati prima e trattati meglio». Il tumore in assoluto più frequente è quello al seno, con il 20% dei casi totali (oltre 600 mila donne). Per gli uomini, invece, è il cancro alla prostata (300 mila casi), seguono il tumore al colon-retto e quello testa-collo. La Regione dove c’è più frequenza di casi è la Lombardia, ma questo dato è legato alla popolazione. In termini che possono essere confrontati la prevalenza dei tumori è maggiore al Nord-Italia: più di 5 persone su 100 hanno avuto un’esperienza di malattia oncologia, al Sud sono meno di 4.
“Nuovi farmaci siano per tutti”
«Il messaggio da dare è di concretezza e speranza: scientificamente siamo passati dalla sopravvivenza alla guarigione». Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «I tumori stanno aumentando e mutando nella loro aggressività – ha aggiunto – ma 40 anni fa il cancro faceva così paura che non veniva chiamato per nome. Ora si guarisce». Il ministro ha puntato l’attenzione anche sui corretti stili di vita («un dovere collettivo») e i nuovi farmaci: «Abbiamo iniziato con il fondo sugli “innovativi” che non è solo per l’Epatite C. Ma presto ci troveremo a dover affrontare una fase diversa: l’impatto della ricerca con le nuove molecole sarà enorme e dobbiamo essere in grado di garantire a tutti l’accesso ai nuovi farmaci».
Frankie, il cane che fiuta i tumori alla tiroide
Si chiama Frankie ed è un meticcio, un incrocio fra un pastore tedesco e un segugio. Nel naso ha un vero e proprio “radar” in grado di captare i tumori alla tiroide. Annusando campioni di urina, Frankie ha rilevato con precisione se i pazienti avessero la malattia nell’88% dei casi. Lo rivela uno studio della University of Arkansas for Medical Sciences. I cani possiedono un olfatto quasi infallibile, composto da un numero 10 volte superiore di recettori rispetto a quello umano. I dati mostrano che l’accuratezza diagnostica che garantiscono è solo leggermente inferiore a quella della biopsia con ago aspirato che si esegue per i noduli tiroidei. I ricercatori osservano che «le attuali tecniche diagnostiche per il tumore alla tiroide spesso producono risultati incerti. Dunque i cani potrebbero essere utilizzati per rilevare la presenza di neoplasie in fase iniziale, evitando interventi chirurgici non necessari».
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9 Marzo 2015
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