Lavoro
6:31 pm, 2 Marzo 15 calendario

Disoccupati in calo ma è record negativo nel 2014

Di: Redazione Metronews
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ROMA Dopo la debacle del 2014, il 2015 si è aperto con segnali positivi di ripresa per il mondo del lavoro.  Secondo i dati Istat, infatti, a gennaio 2015 il tasso di disoccupazione è sceso al 12,6%, bissando il netto miglioramento già registrato a dicembre con il 12,9% e tornando al livello di dodici mesi prima. Un dato positivo che fa passare in secondo piano l’altro diffuso dall’Istat, che ha chiuso ufficialmente il conto per il 2014 con una rilevazione del tasso di disoccupazione al 12,7%, peggior dato dal 1977.
Nel 2014 è dunque continuata la crescita della disoccupazione, con un aumento di 167.000 unità (+5,5%), che ha interessato sia uomini che  donne.  Rispetto alla media nazionale del 12,7%, il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel Mezzogiorno il 20,7%.
Gli occupati a gennaio 2015 sono 22 milioni e 320.000, sostanzialmente invariati rispetto a dicembre (+11.000), ma in aumento dello 0,6% su base annua (+131.000). Il tasso di occupazione sale al 55,8%, 0,1 punti percentuali in più su base congiunturale e 0,3 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso a gennaio 2015 al 41,2% dal 41,4% di dicembre 2014. Il tasso è il minimo da agosto 2013 (40,8%), ovvero da 17 mesi a questa parte. Nel  2014 il tasso di disoccupazione giovanile è invece salito di 2,6 punti percentuali, arrivando al 42,7%.
Le reazioni
Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, quello di gennaio è un «risultato incoraggiante dopo anni di caduta”; per Poletti, «nel 2015 in Italia potrebbero esserci 150mila occupati in più”. Come sempre su Twitter il premier Matteo Renzi: «Più 130 mila posti di lavoro nel 2014, bene ma non basta». Critico il Codacons, che sottolinea come « il tasso medio di disoccupazione è passato dal 6,1% del 2007 al 12,7% del 2014; il numero dei senza lavoro  è quindi più che raddoppiato, passando da 1.506.000  a 3.236.000,  1.730.000 disoccupati in più».
Pil ai livelli del 2000
Sempre secondo l’Istat, nel 2014 il Pil  è calato dello 0,4% rispetto al 2013, portandosi sotto i livelli del 2000. Il rapporto tra deficit e Pil si è attestato al 3%, mentre l’anno precedente era al 2,9%. Sempre nel 2014 il debito italiano è salito dal 128,5% del 2013 al 132,1% del Pil, il massimo dal 1995.
È giallo sull’entrata in vigore del Jobs Act
Più volte il premier Matteo Renzi aveva annunciato che il Jobs Act sarebbe entrato in vigore il primo marzo. Ma nei giorni scorsi non si è vista traccia dei provvedimenti approvati dal governo nel Consiglio dei ministri dello scorso 20 febbraio non si è vista traccia. Rinviato, dunque, il nuovo contratto a tutele crescenti. Dal ministero del Lavoro hanno fatto sapere che «i decreti sul contratto a tutele crescenti e sulla Naspi sono in attesa di essere firmati dal Presidente della Repubblica (cosa che presumibilmente farà appena torna in Italia)».  
METRO
 

2 Marzo 2015
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