Grazia Di Michele
3:00 pm, 25 Febbraio 15 calendario

Di Michele: Il mio blu contro l’analfabetismo emotivo

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Il nuovo disco da promuovere, Il mio blu,  15° album in carriera (viaggio suggestivo tra musica e pittura, arte che sin dal 1° successo, Le ragazze di Gauguin, non ha mai smesso di ispirarla), i ragazzi di Amici che la impegnano in tv e tanti progetti per la testa. Grazia Di Michele è inarrestabile e giovedì, dalle 18, incontra i fans alla Feltrinelli di via Appia Nuova.
Dagli esordi al Folkstudio all’ultimo album ne è passato di tempo! Secondo Grazia come è cambiata la musica?
Innanzitutto oggi grazie alla tecnologia e all’abbattimento dei costi chiunque può fare un disco. E questo se “democratizza” la musica, rischia di creare un rumore di fondo che rende più laboriosa la ricerca del vero nuovo talento. È cambiato il ruolo delle radio, che prima operavano un filtro di qualità tra produzione e fruizione, mentre oggi sono più assoggettate a logiche commerciali; è cambiato il modo di fruire della musica, diventato più sociale e d’intrattenimento e sempre meno personale e di riflessione. Eppure in molti giovani musicisti riconosco la stessa smania di comunicare e di condividere che mi ha  accompagnato sin dagli esordi.
Quattro volte all’Ariston: ci tornerà? E com’è stato duettare con Coruzzi-Platinette?
Chi può dirlo? Per me la partecipazione al Festival ha più senso se puoi contribuire alla riflessione o se hai l’urgenza di condividere una storia. Avevo duettato con Mauro in un remix di “Io e mio padre” che lui aveva voluto inserire in un suo disco, poi in “Io sono una finestra” un paio d’anni fa, perché già avevamo intenzione di inserirla nel mio nuovo cd. Ma devo ammettere che duettare dal vivo è stato molto emozionante. 
Con chi le piacerebbe cantare domani?
Dipende dal brano. Ma se restiamo nell’ambito dei sogni: con David Sylvian.
Come definirebbe l’album “Il mio blu”?
Un lavoro ragionato, ma sincero. Ho cercato di dar corpo e voce al rischio per la nostra società di cadere nell’analfabetismo emotivo. Musicalmente ha un impianto jazz, grazie agli arrangiamenti di Paolo Di Sabatino. È un disco che non sottovaluta la sensibilità e la preparazione di chi l’ascolta.
Grazia cantautrice, insegnante, attrice: in quale di queste anime è più a suo agio?
Nella prima. Sono nata per raccontare storie in musica. Ma è senz’altro vero che  musicoterapia, insegnamento e recitazione hanno influenzato moltissimo l’attività di cantautrice e viceversa.
Progetti prossimi?
Sono molto impegnata con Amici e la promozione del disco. Ma mi piacerebbe scrivere un nuovo spettacolo.
“I have a dream”: il suo sogno è…
L’uguaglianza per tutti gli esseri umani e il rispetto per tutte le specie viventi.  Ma possiamo anche lavorare per farlo!
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

25 Febbraio 2015
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