Ostaggi della burocrazia questo è il problema
L’OPINIONE Chi evade lo fa perché è il classico italiano furbetto e avido. Perché così fan tutti. In molti casi anche perché altrimenti non arriva a fine mese. In generale, perché non ha idea di cosa sia la cosa pubblica, della quale usufruisce ogni giorno e se non funziona fa pure l’indignato o il forcone. Però è anche vero che Lasciate ogni speranza voi che Entrate, nell’Agenzia delle. – Basta col Fisco nemico del contribuente – ha detto Renzi. Ho dovuto scontrarmi, con il nemico. Rimborso Irap. Un parente stretto. Tassa pagata per anni. Ma non ha nessun immobile, struttura, beni, dipendenti: è una ditta individuale. Ci sono la sua testa e la sua macchinina che vanno dal cliente. Il rimborso è sacrosanto, dice finalmente la legge, e nel suo caso spudoratamente eloquente. Invece passano mesi e nulla. Va a sondare. Respinto. Perché? Mancava una x sulla casella “Uso promiscuo”, e i 15 metri della sede, che indicano la scrivania sotto la finestra di una stanza di casa, diventano indicatore di organizzazione. Il ragazzo che gestisce la pratica balbetta un pò, si vede che capisce l’assurdo. In suo aiuto arriva la direttrice dell’agenzia, che spiega che è il sistema, la macchina che digerisce i dati e li sputa, a decidere, e quindi non c’è niente da fare. Ti spettano migliaia di euro di rimborso ma non c’era la x. Il parente s’incazza un pò, anche se è una barzelletta. La direttrice sbuffa, non ha tempo, lo mette alla porta. L’unica via è il ricorso. Da affidarsi ad un professionista. Pagare ancora, per sperare. E intanto intasi il tribunale. E sotto sotto, odii.
MAURIZIO BARUFFALDI
giornalista
© RIPRODUZIONE RISERVATA