Cinema/Pannofino racconta “Patria”
6:22 pm, 18 Febbraio 15 calendario

Pannofino: “In Patria sono un operaio fascio-berlusconiano”

Di: Redazione Metronews
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ROMA Detesta il sindacalista dell’impresa in cui lavora, si dichiara appassionatamente fascio-berlusconiano ma è pronto a salire sulla torre e  minaccia di buttarsi per protestare contro il “dislocamento” che significa addio al lavoro. È l’operaio disperato con la faccia di Francesco Pannofino, protagonista di “Patria” by Felice Farina, al cinema dal 26.
Si è sentito a suo agio nei panni di questo operaio?
All’inizio pensavo di non essere adatto ma io amo la storia e quindi ho accettato di far parte di questo racconto per non smettere di fare un paio di somme e capire che poi c’è un unico filo conduttore in tutto ciò che è successo in Italia negli ultimi 50 anni.
Cosa ricorda di quei trementi  anni ’70?
Abitavo con i miei genitori in via Fani ed ero passato poco prima nel luogo del rapimento di Moro: stavo a 40 metri dagli spari e sono scappato. Avevo, nel ’78, 19 anni.
Nasce da lì la sua prima canzone che sentiremo nel film? 
Si,ma solo nel 2006, quando sono riuscito a elaborare quel giorno a mio modo scrivendo “Il sequestro di Stato” che è appunto la canzone che abbiamo inciso per la prima volta per il film. Così debuterò anche nel canto.
Che pubblico vorrebbe per il film? 
I giovani come mio figlio che ha 17 anni e non sa nulla della storia d’Italia. Bisogna conoscere più che andar via.
E in questa storia italiana dove è la speranza? 
Nell’amicizia finale tra il fascista e il sindacalista. Credo che nei giochi di potere non riusciamo ad aver peso ma almeno dobbiamo sperare nel dialogo. 
SILVIA DI PAOLA
 

18 Febbraio 2015
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