Non si sa come, tutto il dramma di Pirandello

TEATRO. Scritto nell’estate del ‘34, “Non si sa come” è uno dei drammi più feroci di Luigi Pirandello.  E, da domani al 22 febbraio, sarà di scena al Teatro Gobetti con Sandro Lombardi, Pia Lanciotti, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Andrea Volpetti e la regia di Federico Tiezzi. L’inconscio che sale a galla, rivelando la responsabilità di azioni compiute come in sogno, dà all’opera un senso di onirico sgomento. 
Da questa riflessione è partito il regista per mettere in scena, attingendo all’immaginario surrealista, un quartetto di personaggi che suonano musiche di Schubert mascherati da coccodrilli, mentre “si confessano sogni e pulsioni del cuore, in un sanguinoso mattatoio metafisico dove i corpi e le coscienze sono fatti oggetto di una violentissima vivisezione”. E su tutti, il primo violino Sandro Lombardi, con baffi alla Salvador Dalí, a sfidare il perbenismo e smascherare coscienze sporche, dirigendo il coro in una folle corsa autodistruttiva. Mentre sul palco sarà un’incantevole giornata di fine estate nella villa di campagna dell’ufficiale Giorgio Vanzi. Qui i  pettegolezzi da giardino avranno preso una piega allarmante. Sembra infatti che l’amico d’infanzia di Vanzi, il conte Romeo Daddi, sia improvvisamente impazzito. È geloso, dicono, della moglie Bice. Ma il rovello di Romeo sarà ancora più profondo: è stato lui in realtà a tradire la moglie e l’amicizia di Giorgio con Ginevra Vanzi. Un adulterio consumato così, trascinati dall’istinto e dalle cicale, non si sa come. Quest’atto compiuto fuori dalla coscienza, senza responsabilità, aprirà uno squarcio in Romeo, riportandogli alla memoria un altro, ben più grave, delitto commesso da ragazzo che lo porterà ad iniziare una specie di seduta freudiana di gruppo (Info: 011 5169555).
ANTONIO GARBISA