Libia
9:41 pm, 15 Febbraio 15 calendario

Il Califfato libico mette in fuga gli italiani

Di: Redazione Metronews
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LIBIA  «Siamo a sud di Roma». Ci sono minacce dirette all’Italia nell’ultimo video dell’Isis che mostra lo sgozzamento di 21 copti, intitolato «Un messaggio firmato con il sangue alla Nazione della Croce», in cui si direbbe «Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma… in Libia». Proprio ieri l’ambasciata d’Italia a Tripoli ha sospeso le sue attività in relazione al peggioramento delle condizioni di sicurezza. Rinnovato l’invito agli italiani presenti in Libia per ragioni di lavoro a lasciare temporaneamente il Paese. Un centinaio di italiani per il momento hanno scelto di rimanere. Intanto arriveranno oggi a Roma le decine di connazionali – tra cui l’ambasciatore – che ieri  hanno lasciato Tripoli imbarcandosi su una nave maltese. Dopo una tappa a Malta e una in Sicilia, rientreranno in aereo nella capitale. La nave è stata scortata da un aereo senza pilota Predator e da una nave militare. 
È stato il peggioramento della situazione a richiedere «un impegno straordinario e una maggiore assunzione di responsabilità, secondo linee che il governo discuterà in Parlamento da giovedì», ha affermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Che ha aggiunto: «L’Italia promuove questo impegno politico straordinario ed è pronta a fare la sua parte in Libia nel quadro delle decisioni dell’Onu». Nel dibattito politico italiano e internazionale è entrata anche l’ipotesi di una missione militare in Libia, dopo che le forze del Califfato ispirate all’Isis hanno conquistato posizioni prendendo il controllo della città di Sirte. Belrusconi si è detto solidale col Governo annunciando che Fora Italia è pronta a sostenere un intervento armato. I due governi contrapposti presenti in Libia, quello laico di Tobruk e quello islamico di Tripoli, si sentono entrambi minacciati dal radicalismo che si ispira all’Isis, e potrebbero valutare forme di collaborazione. 
Scafisti armati minacciano i marinai italiani
L’equipaggio di una motovedetta italiana della Guardia Costiera impegnato nel soccorso di un gruppo di migranti a bordo di un barcone a circa 50 miglia da Tripoli è stato minacciato da quattro persone armate di mitra. Mentre i marinai disarmati traevano in salvo dei migranti, si è avvicinato un barchino veloce con a bordo quattro persone armate di kalashnikov che hanno minacciato i marinai italiani per riprendersi il barcone vuoto e riportarlo indietro per poterlo riutilizzare. 
Solo ieri sono state circa duemila le persone soccorse in mare mentre erano in fuga da guerre e fame. Almeno dodici le operazioni della Guardia Costiera. Sarebbero stati 16 i barconi in mare nelle ultime 24 ore.
OSVALDO BALDACCI

15 Febbraio 2015
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