Contro Uber
8:54 pm, 12 Febbraio 15 calendario

Taxi tra minacce e blocchi spontanei

Di: Redazione Metronews
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MILANO Una notte di assemblee autorganizzate a Linate e poi il corteo a passo di lumaca fino al Pirellone, mentre intorno il traffico impazziva. È riesplosa così, ieri, la rabbia della frangia più estrema dei tassisti contro la app Uber e l’assessore Maran. Allo scalo erano una sessantina i veicoli coinvolti, ma, durante la marcia verso il centro, sono diventati almeno il doppio. Nessuna sigla sindacale ha patrocinato l’iniziativa diretta contro “l’inerzia del governo contro Uber e UberPop”.
Una protesta spontanea che aveva avuto un prologo velenoso mercoledì, quando era apparso un cartello sessista e ingiurioso davanti all’abitazione della country manager di Uber, Benedetta Lucini.  Immediate le proteste. «L’esposizione di quello striscione osceno è un atto offensivo e diretto a intimidire Benedetta», ha commentato il vice presidente mondiale di Uber, Niall Wass, «Siamo sicuri che tutto ciò non sarà tollerato dalle istituzioni».
Una ferma condanna è arrivata anche dall’associazione di categoria Satam: “Lo striscione appeso davanti alla abitazione privata (della Lucini, ndr) corrisponde a una violenza gratuita e indifendibile.  I toni troppo accesi e gli insulti volgari non fanno che inasprire ogni tentativo di dialogo finora andato a vuoto”. In serata è arrivata anche la richiesta sottoscritta da tutti i sindacati dei tassisti dell’apertura di un tavolo nazionale sulla questione Uber e UberPop “al fine di evitare l’adozione delle forme di protesta necessarie al ripristino della legalità”.
Ostenta tranquillità Maran: “Dopo il manichino appeso, azioni così vigliacche ti toccano di meno. Di solito è la prima azione di questo tipo che fa effetto. Dopo, le altre le metti in conto e vai avanti”.
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12 Febbraio 2015
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