Giovani in serie A qualche ombra ma tante luci

CALCIO CalcioVincere con i giovani: il sogno di quasi tutte le squadre, ovviamente. Perché significherebbe avere lavorato come si deve nel settore giovanile e, soprattutto, non essere costretti a spendere milioni su milioni strapagando campioni o presunti tali. Non è facile, ovviamente. Però qualcuno ci prova e magari ci riesce pure, almeno azzeccando qualche scelta: la Juve su tutti e non c’è nemmeno bisogno di aggiungere altro su Paul Pogba, classe 1993 e un valore di mercato già intorno ai 100 milioni. Magari non sfonderà in modo analogo ma pure il 1996 Coman – che domenica sera a Cesena potrebbe trovare spazio – è un ragazzino da tenere d’occhio e per di più arrivato a parametro zero. È peraltro chiaro che i  campionati non  si vincono solo grazie alla spregiudicatezza dei baby, ma anche (soprattutto, in certi momenti) con l’esperienza dei Grandi Vecchi: però, assente Gervinho (anche domenica), è bello sapere che contro il Parma la Roma chiederà nuove magie a Daniele Verde (lui pure 1996) e magari pure a Leandro Paredes (1994), che ha firmato il 2-0 a Cagliari. E se per una volta Dybala non ha fatto magie a S.Siro (ma neanche Kovacic), poco male perché gli alti e bassi fanno parte del rischio quando ci si affida a ragazzini o poco più. Intanto, nella sua rincorsa al secondo posto il Napoli si gode Gabbiadini (1991, lasciato partire dalla Juve forse con troppa fretta) e l’Empoli prova a salvarsi con il bel gioco e tre Under 20 come Rugani (già della Juve), Hysaj e Zielinski. Qualcosa insomma, anche nel nostro povero campionato, pare potersi (finalmente) muovere.
DOMENICO LATAGLIATA