Ucraina
9:44 pm, 11 Febbraio 15 calendario

Dai colloqui di Minsk una spinta per l’Ucraina

Di: Redazione Metronews
condividi

UCRAINA È stato un vertice breve ma intenso quello che ha messo faccia a faccia il presidente russo Vladimir Putin, il presidente ucraino Petro Poroshenko, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. Nelle due ore di summit Putin e Poroshenko prima si sono stretti la mano, poi avrebbero discusso animatamente. Si parla di una dichiarazione comune sulla necessità di rispettare gli accordi di Minsk dello scorso 5 settembre e il sostegno ad un piano per attuarli affidato al gruppo di contatto. Quest’ultimo gruppo, composto da Russia, Ucraina e Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), secondo una fonte ha preparato un secondo documento separato in cui si afferma l’impegno verso il cessate il fuoco siglato a settembre a Minsk e firmato anche dai leader filorussi. Dopo la foto di gruppo, i leader sono tornati a riprendere la discussione in un formato allargato agli staff diplomatici. Il risultato che si prevede uscire dal summit che però è proseguito nella notte non sembra essere clamoroso, sottolineato dai colpi di artiglieria che a Donetsk cadevano sull’ospedale (almeno una vittima) mentre a Minsk si svolgeva il summit. I quattro leader non sembrano essere riusciti a trovare un accordo globale. Per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, già il fatto che il vertice si sia tenuto e che Putin vi abbia partecipato (ha sciolto la riserva solo ieri mattina) depone a favore della possibilità che il conflitto quantomeno non prenda la via della temutissima escalation. Da tener presente anche il fatto che a Minsk sono arrivati non all’incontro ma comunque in zona anche i leader dei separatisti della regione contesa. L’ipotesi di una tregua resta in piedi, mentre i punti esaminati dal gruppo di contatto riguardavano la creazione di una zona demilitarizzata più ampia di quella prevista dagli accordi precedenti, con il ritiro di tutte le armi pesanti. Ma il disaccordo è sulla definizione della linea lungo la quale fissare il fronte del cessate-il-fuoco, perché gli insorti vogliono mantenere i territori recentemente conquistati. 
Il presidente ucraino Poroshenko si era detto fiducioso paventando i rischi di un fallimento: «O la situazione si avvia sulla strada della de-escalation, della tregua, o la situazione va fuori controllo», ventilando persino l’ipotesi dell’introduzione della legge marziale in tutto il Paese. 
Anche le Nazioni Unite sono intervenute auspicando che i colloqui siano coronati con la fine dei
combattimenti nel sudest dell’Ucraina.
METRO

11 Febbraio 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo